[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
DA TOKYO – ALESSANDRO NIZEGORODCEW
Questo diario di bordo parte da lontano, da quei 10 incredibili minuti in cui l’Italia ha conquistato le medaglie d’oro di Tamberi e Jacobs. E arriva sino al meraviglioso argento di Vanessa Ferrari, con una coda notevole dedicata alla prima vera cena fuori qui in Giappone. E allora, rewind…
Io, fermo col computer in mano collegato al Wi-Fi di uno dei pullman al MTM (da dove partono tutti i pullman qui a Tokyo). Tamberi ha vinto. Lโho visto sul primo pullman. Ma il secondo pullman parte tra 28 minuti. Ho perso quello precedente per 2 minuti. Una volontaria si fomenta. โChe bella, i 100 metri sono LA garaโ, mi dice in inglese (una delle tre persone che parla inglese in tutto il Giappone, credo) tutta emozionata. La gara sta per partire. Il pullman a cui sto rubando Wi-Fi parte, cosรฌ come quello accanto. Salta tutto. Salta Discovery. Imprecazioni infinite.
Arriva il mio pullman, ma ormai saranno partiti. Torna il segnale. โOh no, รจ finitaโ, sostiene lei. โNo no, รจ una falsa partenzaโฆ adesso inizia, la vediamo!โ Il cuore batte forte, per lโansia di aver perso la gara del secolo e perchรฉโฆ invece sta per iniziare la gara secolo! E riuscirรฒ a vederla.
Partono. Jacobs va subito come un treno, vola, ai 70 metri urlo โoddio vince, non ci credo vinceโ. Esulto. Un braccio in cielo, lโaltro tiene il computer, la giapponese saltella. Mi dร il pugno! Ci facciamo una foto, abbiamo vinto! โCongratulazioniโ, mi dice. โGrazieโ, rispondo, come se avessi corso io.
IL PODCAST SU TAMBERI E JACOBS
Oggi ho deciso di andare a seguire il tiro a segno. Non ho calcolato benissimo le distanze e, in taxi, arrivo a destinazione dopo una quarantina di minuti. L’Asaka Shooting Range รจ lontano. Dove sia, esattamente, non lo so; ma รจ lontano. Arrivo intorno alle 11, quando i partecipanti alla prova di carabina 50 metri 3 posizioni stanno per iniziare il warm-up. Piccola parentesi: per arrivare il taxi passa anche un casello. In quello che รจ palesemente il telepass giapponese, il tassista corre a velocitร inaudita e la sbarra si alza un istante prima del nostro passaggio. Come l’ho vissuta? Come il fioretto maschile in Giappone (che si risolleverร , ne sono certo!).
Tra fase di riscaldamento, 120 colpi sparati (40 in ginocchio, 40 a terra, 40 in piedi), passano quasi tre ore e mezzo. E non so se avete mai visto da vicino le tute (una via di mezzo tra una tuta normale e quella degli astronauti), lรฌ dentro deve fare un grande caldo. Vento, caldo e l’ansia da Olimpiade, che puรฒ bloccarti quando meno te lo aspetti. Anche ai tuoi sesti Giochi Olimpici. Cosรฌ accade a Marco De Nicolo, che nella seconda serie a terra si arena, si blocca, sbaglia. Poi si riprende ma รจ troppo tardi, il tiro a segno รจ cosรฌ. Puoi sbagliare una volta, forse due, poi sei fuori.
E lo sa bene anche Lorenzo Bacci, 26 anni, alla prima Olimpiade, che non รจ nemmeno partito male, salvo poi incartarsi subito dopo. “Ero partito bene, ma non avevo buone sensazioni – mi racconterร dopo -. Al primo Mondiale ero arrivato ultimo e poi mi sono comunque qualificazione per Tokyo, speriamo di arrivare pronti a Parigi 2024”. Dove probabilmente ci sarร anche De Nicolo, ma in veste di allenatore. “Penso sia la mia ultima Olimpiade – mi ha detto il classe ’76 – voglio diventare tecnico e seguire i ragazzi giovani. Ce ne sono tanti, anche poco conosciuti e attualmente lontani dalla nazionale”.
A seguire De Nicolo arriva Malagรฒ, che sarร poi anche da Lupo/Nicolai e ovviamente da Vanessa Ferrari. Considerando le distanze, probabilmente il presidente del CONI ha una Batmobile segreta. E c’รจ anche Niccolรฒ Campriani, olimpionico azzurro presente a Tokyo al seguito del gruppo dei rifugiati. Sguardo vispo, attento, curioso e mai banale, come sempre.
Torno al MTM (Media Transport Mall, dove partono tutti i pullman verso i campi gara) e mi dirigo all’Ariake Gymnastic Centre. Tra poco c’รจ Vanessa Ferrari. Non ho ancora toccato cibo e sono le 16.50. L’unico panino in vendita, in attesa di Vanessa, รจ con uovo e cotoletta. Leggiadro, a dir poco (‘leggiadro’ che, peraltro, รจ aggettivo con cui mi sono sentito di definire Rubio, dopo aver assistito ieri a Slovenia-Spagna a Saitama. Ecco, se Rubio รจ leggiardo, Doncic รจ avveniristico, ma ci torneremo nei prossimi giorni). Il panino mi ridร vita, al momento.
Entro nell’impianto. Altra struttura splendida, che provo a immaginare piena di pubblico e mi vengono i brividi. Di gente, comunque, ce n’รจ. Addetti ai lavori, giornalisti, compagni di squadra. Anelli come preambolo (primo e secondo due cinesi) e si comincia. Jade Carey, la statunitense, non fa rimpiangere Simone Biles ed effettua un grande esercizio. Le altre non riescono a starle dietro. Mentre ogni persona all’Ariake Gymnastic Centre si fa un selfie (non si potrebbe, severamente vietat0), arriva il momento di Vanessa Ferrari. Potente, sicura, grintosa, sublime. Tutto meraviglioso. Non basta per l’oro, ma per la prima medaglia olimpica si.
Mi incammino verso il pullman che mi porterร all’MTM; da lรฌ navetta per l’hotel. In poco piรน di un’ora sono a casa. Ho un pezzo da consegnare e poi cena fuori, incredibile! Carne buonissima, patatine, e ribs. Che volere di piรน da Tokyo? Sicuramente qualche altra medaglia, perchรฉ questa situazione che molti hanno definito ‘fallimentare’ (probabilmente sulla base del proprio sentimento di inadeguatezza, รจ invece un grande successo. A domani, signori!
[spreaker type=player resource=”episode_id=45937831″ theme=”light” playlist=”false” cover=”https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/images.spreaker.com/original/4f2c2f0dd69a3ab8384a505d23a7008b.jpg” width=”100%” height=”400px”]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]