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“Chi porterà la bandiera italiana nella cerimonia inaugurale dei Giochi di Pechino? Ci sono tanti nomi, tanti pretendenti. Molto dipenderà anche dal programma: bisognerà vedere bene chi sarà impegnato subito, la scelta non sarà legata soltanto al nome della persona ma alle gare che si troverà ad affrontare a Pechino”. Lo ha dichiarato il segretario generale del Coni Carlo Mornati, intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento. “Per i Giochi invernali di Pechino la situazione è molto complicata. Di fatto questa è la prima Olimpiade che ci troviamo a non poter pianificare in presenza: stiamo facendo tutto da remoto. L’unica consolazione è che per tutti i Paesi è la stessa cosa: stiamo lavorando da due anni al progetto, ma è più unico che raro, non è mai successo di non riuscire ad andare in loco”.
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“Questo discorso vale per noi come per gli atleti: i test event sono stati tutti spostati, ora riusciranno a fare quelli del ghiaccio, ma lo sci alpino per esempio non ha provato e non proverà le piste – ha proseguito Mornati – Io comunque sono abbastanza fiducioso: gli italiani sanno improvvisare bene, in questo caso bisogna fare di necessita’ virtu’. Stiamo mandando in Cina i tecnici del fondo per studiare la neve e poi girare i dati ai colleghi dell’alpino e del biathlon”.
Mornati siè infine soffermato sulle aspettative dell’Italia Team: “Dobbiamo guardare avanti nel tentativo di migliorare i risultati del passato e io sono estremamente fiducioso. Di fatto negli sport invernali stiamo andando sempre meglio – ha sottolineato il capo della preparazione olimpica – e abbiamo allargato il numero delle discipline in cui siamo competitivi. Questa è una soddisfazione. Secondo me la forza del Paese non si misura con il numero delle medaglie, ma dagli atleti qualificati ai Giochi e dalle finali raggiunte: sono tranquillo perché le federazioni hanno lavorato bene”.
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