Nuoto

Nuoto, Barelli: “Chiudere piscine sarebbe un’ulteriore beffa per le società”

Paolo Barelli - Foto Sportface

Il governo pare abbia l’intenzione di tenere aperti teatri e cinema oltre a bar e ristoranti: una notizia positiva in quanto sono attività importanti per il Paese. Ma non si capisce perché tra i ministri e i membri del CTS c’è chi invece pretende di chiudere palestre, piscine e gli impianti sportivi in genere, dove, come noto, vengono garantiti con perizia i protocolli anti virus indicati dalle federazioni nazionali e concordati con il ministero competente“. Queste le parole del presidente della Federnuoto Paolo Barelli, che all’ANSA protesta contro l’ipotesi di chiusura di piscine e palestre che si sta considerando per il nuovo Dpcm.

Sembra che ci siano ministri più di peso rispetto ad altri che proteggono le categorie di attività di propria competenza a discapito di altre. Se così fosse, e voglio credere non lo sia, sono sicuro che lo sport reagirebbe con forza” ha aggiunto Barelli. “Oltre alla beffa di aver speso ingenti somme per adeguare gli impianti sportivi alle esigenze anti Covid” spiega Barelli, “se ne aggiungerebbe ora una seconda: farli chiudere impedendo agli atleti e ai cittadini in genere di praticare in sicurezza lo sport. Se il governo vuole imporre il lockdown al Paese lo faccia, ma non mettendo immeritatamente sul libro nero le attività sportive organizzate per lo più da società dilettantistiche nei propri impianti che garantiscono, in piena sicurezza, la salute a tutti i cittadini e non solo ai campioni“.

Il Presidente Barelli è intervenuto anche ai microfoni del TG1 nella serata di sabato 17 ottobre, sottolineando l’importanza delle società e associazioni sportive che consentono e garantiscono la pratica sportiva: “Bloccare lo sport italiano è una decisione molto dura. Le 70.000 società sportive permettono di praticare attività motoria e sportiva a milioni di italiani“.

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