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MotoGP, Lorenzo rivela: “Rischiai di annegare per festeggiare una mia vittoria ad Jerez”

Jorge Lorenzo Honda
Jorge Lorenzo - Foto Box Repsol CC BY 2.0

L’ex pilota di MotoGP, Jorge Lorenzo, nel corso del programma di Dani Rovira ‘La Noche D’, ha svelato alcuni dettagli sulla sua vita: “Prima di Jerez, a Le Mans, avevo vinto e festeggiato con una scatola gigante di popcorn, come se fossi al cinema. Volevo superarmi, però. E organizzare un festeggiamento più divertente e scioccante. Il giorno prima della gara, facendo il giro della pista in scooter ho visto un laghetto e la mia faccia si è illuminata. Ho detto ‘se vinco mi butto nel lago’. La gara è iniziata male, ma alla fine ho superato Rossi e Pedrosa e ho vinto. Vincere a Jerez è un plus per me, e ho dovuto mantenere la mia promessa. Sono sceso dalla moto e i commentatori mi hanno visto correre, ma non sapevano dove stessi andando. Mi sono buttato nel lago, ma non avevo calcolato due cose: non c’è una scala per risalire e la riva è scivolosa, e il casco e la tuta pesano tre volte nell’acqua. E inoltre non riuscivo a respirare con il casco. I tifosi mi salutavano ma io ero in difficoltà. Il mio angelo custode è stato un tizio con la maglia Repsol, che era la mia storica rivale, io ero lì con la Yamaha FIAT. Il ragazzo è saltato dentro, io pensavo che sarei annegato. Mi ha salvato come nei film”.

“Quando sei in 125 hai una moto che pesa 70 chili e ha poca potenza, devi pesare il meno possibile. Avevo 17 anni nel 2004, ero alto come adesso, 1 metro e 71, e sono arrivato a pesare 52 chili. Ho fatto tanto cardio e ciclismo. Ho mangiato petto di pollo, insalata e pesce alla griglia. Ora che non corro più posso trascurare la dieta. Sono arrivato a 74 chili, ma ora sto molto meglio. La cosa di Assen è stata la più grande follia che un pilota professionista abbia mai fatto. Strisciavo sull’erba, sapevo già che mi ero rotto la clavicola, me l’ero già rotta sette volte. Abbiamo noleggiato un aereo privato, sono andato a Barcellona, ho fatto l’operazione quella stessa notte, e al mattino stavo così bene con l’anestesia che ho detto ‘perché non torniamo a correre?’. Siamo tornati ad Assen e abbiamo fatto il quinto posto. È stato incredibile. La gara successiva è stata in Germania 12 giorni dopo, sono caduto di nuovo”, ha concluso lo spagnolo.

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