MotoGP

MotoGP, GP Austria 2018: le pagelle. Lorenzo incanta, Dovizioso terzo

Jorge Lorenzo - Foto Antonio Fraioli
Jorge Lorenzo - Foto Antonio Fraioli

Jorge Lorenzo vince l’infuocata undicesima prova del Mondiale di Moto Gp in Austria. Lo spagnolo supera sul traguardo con la sua Ducati Marc Marquez e il compagno di box Andrea Dovizioso. Nonostante le tante difficoltà della sua Yamaha Valentino Rossi riesce a limitare i danni chiudendo in sesta posizione.

LE PAGELLE 

JORGE LORENZO: 10 – Ottima qualifica per il maiorchino, che si classifica 3°, alle spalle, però, del compagno di squadra per un decimo. Ci prova in curva 3 al giro 16, ma non riesce a passare e anzi, è costretto a difendersi (riuscendo) da Dovizioso. Al giro 17 in curva 1 ce la fa e si porta in testa, ma in curva 3 lo riscavalca e alla 11 risponde, riportandosi davanti. Al giro 26, in crisi di gomme, commette un piccolo errore in curva 3, arrivando lungo e Márquez lo risupera. Alla curva 9 si riprende la posizione, Márquez torna davanti in curva 3 al giro dopo. Ripassa in curva 1 al giro 28, si difende alla curva 3 e resta davanti, andando a vincere. Bravo.

MARC MÁRQUEZ: 9,5 – Batte Dovizioso in qualifica per soli due millesimi e si prende la pole. Si ritrova a sandwich tra le due Ducati, attacca Dovizioso in curva 3 e viene però scavalcato da Lorenzo. Al giro 2 scavalca il connazionale e prova a scappare, ma non riesce mai a mettere più di un secondo tra sé e le due rosse di Borgo Panigale. Anzi, al giro 16 la rimonta Ducati è completata. Viene passato da Lorenzo in curva 1, lui risponde in curva 3, ma il maiorchino lo risupera alla curva 9. Al giro 26 Lorenzo commette un errore in curva 3, il #93 torna in testa, ma ancora alla curva 9 la Ducati lo ripassa. Non è finita: al giro 27 Márquez, nuovamente in curva 3, torna davanti. In curva 1 all’inizio dell’ultimo giro torna davanti Lorenzo, Márquez ci prova in curva 3 ancora una volta, ma non riesce e deve accontentarsi del 2° posto. Spettacolo.

ANDREA DOVIZIOSO: 8,5 – L’italiano esce sconfitto da Márquez il sabato per un nulla, solo due millesimi. Al via si porta in testa, ma poi viene attaccato in curva 3 da Márquez e viene passato anche da Lorenzo. Dopo una fase di studio, inizia a duellare col compagno, che però si difende bene. In curva 1 al giro 19 va lungo e non riesce più a rientrare, mantiene due secondi di distacco.

CAL CRUTCHLOW: 8,5 – Ottimo 5° posto per l’inglese, a mezzo secondo da Márquez. Scavalca subito Petrucci e poi inizia a battagliare con Rins e ha inizialmente la meglio. Poi mantiene il ritmo, corre da solo e chiude 4°. Grande gara.

DANILO PETRUCCI: 7,5 Danilo conferma l’ottima competitività della Ducati sul tracciato austriaco, facendo segnare il sabato il 4° tempo a tre decimi dal poleman. Non parte benissimo, scende 6° poi approfitta di un errore di Rins per ripassarlo e tornare 5°, posizione che mantiene fino al termine, troppo lento per prendere Crutchlow, troppo lento per essere raggiunto da Rins e si fa troppo tardi per essere preso da Rossi e Pedrosa, che pure giravano più forte di lui. Buona gara.

VALENTINO ROSSI: 7 – La Yamaha non si trova per nulla a suo agio qui e il pesarese non riesce a passare il taglio del Q1, venendo preceduto da Bautista, Rins e Smith. riducendosi a partire 14°. Al primo giro guadagna subito tre posizioni. Al giro 3 scavalca Iannone e sale 10°. Al giro 5 è la volta di Zarco, per il 9° posto, poi al giro 8 è il turno di Espargaró per l’8°. Passa pure Rabat al giro 19 ed è 7°. Al giro 24 riesce a passare anche Rins e chiude 6°. Fare meglio sarebbe stato praticamente impossibile: una buona rimonta, fa più di ciò che la moto gli avrebbe consentito (vedasi la gara di Viñales).

DANI PEDROSA: 6,5 – Lo spagnolo ormai fa presenza. Spiace vederlo così in difficoltà, soprattutto in virtù del fatto che quella di oggi è stata tra le migliori qualifiche di questa stagione e lo vedono solo 9°, a otto decimi da Márquez e con la stessa moto. Non guadagna posizioni al via, anzi, scende fino al 12° posto a inizio gara. Guadagna l’11° posto grazie all’errore di Iannone e poco dopo, all’inizio del giro 8, passa anche Zarco, salendo 9°. Al giro 20 prende e passa Rabat, salendo 8°. Segue Rossi come un’ombra e scavalca anche Rins. Al termine è 7°. Meglio delle ultime uscite, ma ovviamente non basta in confronto al compagno.

ÁLEX RINS: 6,5 – Buon 10° posto per lo spagnolo della Suzuki, che è riuscito a passare la tagliola della Q1, ma è preceduto di due decimi dal compagno. Parte benissimo e dopo poche curve è addirittura in battaglia con Márquez e le Ducati. In curva 3 al giro 3 va leggermente lungo e Petrucci lo risupera. Non mantiene il ritmo dell’italiano e viene passato da Rossi nel finale. Chiude 8° comunque una gara buona.

JOHANN ZARCO: 6 – La migliore Yamaha in qualifica è… quella della scorsa stagione. Il francese è protagonista di un buon sabato e si classifica 6°, a mezzo secondo da Márquez. Non guadagna al via, poi inizia il passo del gambero: Rins, Rabat, Rossi, Espargaró, Pedrosa lo scavalcano e scende 11° in otto giri. Riesce però poi a riportarsi sotto ad Espargaró e a scavalcarlo. Nel finale passa Rabat e torna 9°. Gara sinusoidale, con però più bassi che alti: ci aveva abituati ad altro.

ÁLVARO BAUTISTA: 6,5 – Anche lui con la Ducati, bravo a passare il Q1, parte dal 12° posto. Scende però 14° dopo poche curve, passato da Rossi e Miller. Mantiene tranquillamente il 14° posto, che poi diventa 11° quando sbagliano Iannone prima e Espargaró e Miller poi. Al termine passa Rabat e duella con Zarco, ma il francese ha la meglio: chiude 10°, una gara buona.

TITO RABAT: 6,5 – Grande prestazione in qualifica per lo spagnolo, sicuramente aiutato da una moto che qua si trova veramente bene. È 7° a sei decimi dal poleman. Bravo a passare subito Zarco, mantiene un ottimo ritmo che gli consente di mantenere la posizione per tutta la prima metà di gara. Poi però inizia la crisi: al giro 19 viene passato da Rossi, il successivo da Pedrosa, nel finale lo passano anche Zarco e Bautista. Al termine è 11°, comunque buono.

MAVERICK VIÑALES: 5 – La Yamaha proprio non c’è al Red Bull Ring, tanto che nonostante il suo pessimo 11° posto in qualifica fa meglio del compagno di squadra. Non parte bene, come accade troppo spesso e scende 15°. Le prende anche da Smith e scende 16°, poi riscavalca la KTM, riportandosi 14° (dopo anche l’errore di Iannone). Approfittando degli errori altrui, risale 12°. Non ha però il ritmo del compagno, proprio per niente. Male. Chiude 12°.

ANDREA IANNONE: 5,5 – L’italiano della Suzuki fa il suo, qualificandosi 8° a sette decimi e precedendo le due Yamaha, una Honda ufficiale e, dulcis in fundo, il suo compagno di squadra. Viene passato nei primi giri da Rossi e Espargaró. Al giro 8 commette un errore e scende 17°. Inizia a rimontare, portandosi 12°, ma il compagno fa molto meglio di lui.

BRADLEY SMITH: 6 – 13° in griglia con la sua KTM, bravo a precedere anche Rossi. Al via viene passato dall’italiano, da Miller e Bautista, ma poi si libera di Viñales, prendendosi il 15° posto. Al termine è 14°, dopo il calo vistoso di Espargaró.

TAKAAKI NAKAGAMI: 6,5 – Il giapponese della Honda è 21° in griglia. Molto bene nei primi giri, tanto da salire 17°, dietro a Viñales. Approfitta dell’errore di Iannone per prendergli la posizione, ma al giro 10 torna 17°. Alla fine, grazie agli errori di Espargaró e Miller, è ottimo 15°.

HAFIZH SYAHRIN: 6 – Il malese è 17° con la Yamaha, molto lontano dal compagno Zarco. Scende subito perdendo la posizione da Morbidelli e Nakagami e mantiene il 19° posto. Ripassa poi l’italiano, tornando 18°. Si ritrova poi davanti a Miller, 17° e anche il calo di Espargaró lo favorisce. Chiude 16°, buona gara, non fosse che è dietro a Nakagami.

ALEIX ESPARGARÓ: 5,5 – La prima Aprilia è quella dello spagnolo, che scatta dal 15° posto, anche se ben lontano dal possibile accesso in Q2. Parte benissimo e dopo due giri è addirittura 9°, al giro 3 anche 8° dopo il sorpasso ai danni di Zarco, ma torna poi 9° in quanto scavalcato da Rossi. Al giro 19 è Zarco a sorpassarlo, poi rovina la propria corsa durante il duello con Miller: scende 12°, entra in crisi e chiude soltanto 17°, davanti proprio all’australiano.

JACK MILLER: 5 – Non va bene: mai vicino al passaggio in Q2 e distantissimo da Petrucci. Si qualifica solo 16°. Parte bene e si porta 14°, poi sorpassa Bautista. Commette un errore duellando con Espargaró ed entrambi scendono. Finisce 18°.

FRANCO MORBIDELLI: 6 – 19° in griglia, infligge comunque sei decimi a Lüthi. Scavalca Simeon e Syahrin, prendendosi così il 18° posto. Il malese però torna sotto e lo risupera. È troppo distante per riuscire a sfruttare gli errori di Espargaró e Miller, quindi chiude 19°.

SCOTT REDDING: 5 – L’altra Aprilia, quella dell’inglese, si qualifica al 20° posto, tre decimi alle spalle del compagno, ma mentre Espargaró lotta bene a centro classifica lui rimane desolatamente penultimo, precedendo solamente Lüthi, almeno fino al giro 15 quando riesce a scavalcare Abraham.

KAREL ABRAHAM: 5,5 – Il ceco è in fondo alla griglia, anche se per nulla lontano dai piloti appena davanti. Non va male in gara per i suoi standard, si porta addirittura 20° dopo aver passato Lüthi, Redding e Simeon. Poi l’inglese si riprende il 20° posto. Karel al termine è 21°: la buona cosa la fa precedendo Lüthi.

THOMAS LÜTHI: 4,5 – Lo svizzero viene distrutto in qualifica dal compagno e parte 22° e penultimo. In gara mantiene l’ultima posizione, senza mai avere ritmo. Come se non ci fosse. Malissimo.

XAVIER SIMEON: 5,5 – Considerando dove parte di solito, quella del belga, coadiuvato dalla Ducati, è un’ottima qualifica: 18°. Riesce anche a mantenere un discreto ritmo per i suoi standard, nonostante le posizioni le perda: prima Nakagami, poi Morbidelli lo passano e scende 20°. Al giro 10 anche Abraham lo scavalca, poi arriva il ritiro.

 

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