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Unica giocatrice messicana presente tra le prime 200 al mondo con nessuna voglia di abbandonare i propri sogni. Renata Zarazua ha fatto tappa questa settimana al circolo Antico Tiro a Volo dove è uscita di scena ieri per mano della promettente russa Sofia Zhuk. “Roma è una delle mie città preferite – confessa la classe 1997 di Città del Messico ai microfoni di Sportface.it -. È tutto così fantastico e non solo per il cibo. È la seconda volta che gioco qui in Italia dopo la mia prima esperienza al circolo Tevere Remo nel 25.000 $ e devo dire che mi trovo bene“.
L’obiettivo principale è migliorarsi e scalare la classifica quanto prima. “Vorrei raggiungere la top 100. Non sono poi così lontana ed è per questo che ogni settimana provo a dare del mio meglio per provarci sino in fondo”. La messicana ha già giocato tre tornei WTA in questa stagione agguantando due vittorie al primo turno: in due circostanze ha beneficiato di una wild card nei tornei di casa a Monterrey ed Acapulco – circostanza in cui ha regolato Kristyna Pliskova – mentre nell’ultima apparizione nel circuito maggiore si è esibita a Bogotà dove fu abile a superare brillantemente le qualificazioni e ad eliminare Ajla Tomljanovic all’esordio. Il livello di gioco è in netto miglioramento rispetto al passato ma è vietato porsi limiti. “Non sono molto aggressiva nel mio gioco. Amo la terra e mi piace correre e lottare su ogni punto. Dovrei migliorare tecnicamente un po’ su tutto ma in particolare il servizio. Non essendo molto alta sono un po’ penalizzata”.
Il Messico vanta altre atlete di discreto livello nelle retrovie. Affermarsi ed emergere in un paese in cui il tennis non rappresenta lo sport per eccellenza è tutt’altro che un’impresa semplice. “Nel mio paese amano a dismisura il calcio – svela Zarazua –. È necessario essere supportate da degli sponsor per un paese non così ricco. Oltre me ci sono anche altre ragazze che si stanno ben disimpegnando negli ultimi tempi (Sanchez, Rodriguez, Zacarias, ndr). Migliorarsi è l’unico modo per essere considerate e ottenere qualche aiuto anche dalla Federazione”.
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