Ippica

Filiera ippica contro la riforma del Governo: “La proposta non soddisfa nessuno”

Ippodromo Capannelle
L'ippodromo Capannelle - Foto Antonio Fraioli

“Il tentativo di improvvisata riforma dell’ippica, che si tenta di introdurre con un emendamento al “decreto rilancio”, non soddisfa alcuna delle componenti del complesso sistema”. Inizia così il comunicato stampa diffuso da diverse sigle legate al mondo dell’ippica in merito alla proposta di riforma voluta dal Governo all’interno del decreto rilancio, per nulla condivisa da tutte le componenti della filiera dell’ippica, vale a dire ANG (Associazione Nazionale Galoppo), ANACT (Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Trottatore), UPT (Unione Proprietari Trotto), SIAG (Sindacato Italiano Allenatori e Guidatori), SNAPT (Sindacato Nazionale Proprietari Trotto), Gruppo Ippodromi Associati Federippodromi UNI (Unione Nazionale Ippodromi) che firmano la nota.

“L’ippica è una filiera produttiva di imprese agricole e dello spettacolo e vive di prestazioni di professionisti – si legge nel comunicato – l’ippica non è una disciplina olimpica e in nessuna Nazione al mondo viene assimilata alle discipline sportive dilettantistiche. Gli operatori dell’ippica occupano oltre 20 mila addetti, garantendo posti di lavoro da preservare e incrementare attraverso l’adozione di misure legislative organiche e indirizzate allo sviluppo dell’impresa. Qualunque proposta organica e coerente di riforma, che da anni tutti auspichiamo, deve essere il risultato di un confronto aperto e democratico e non certo di una “fuga in avanti” agostana. La storia italiana dell’ippica – concludono gli esponenti della filiera – i successi dell’allevamento italiano e la professionalità di tutti gli operatori del settore, nel mondo intero, meritano ben altra considerazione che un emendamento di poche righe in periodo festivo”.

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