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INTERVISTA – Jack Sintini: “La mia vita tra sport, formazione, ricerca e solidarietà”

Jack Sintini
Giacomo Sintini - Foto Chiara.scr CC BY-SA 4.0

Negli scorsi giorni abbiamo avuto la possibilità di incontrare l’ex pallavolista Giacomo Sintini con il quale abbiamo scambiato due chiacchiere sulla sua vita e sul mondo della pallavolo. Jack in carriera ha militato in diverse squadre, da Forlì passando per Treviso, Civitanova, Trento fino ad arrivare ovviamente a Perugia e Vibo Valentia dove ha chiuso il suo percorso. Ha vinto 2 campionati italiani, 1 coppa Italia, 3 supercoppe, un oro europeo ed è stato insignito di altri vari titoli individuali.

Nessuno di questi trofei è però minimamente paragonabile a quella che è la sua vittoria più grande: l’essere riuscito a sconfiggere il cancro. Nel giugno 2011 un linfoma ha rischiato di mettere fine alla sua vita. Da quell’esperienza Jack è fortunatamente uscito più forte di prima e adesso, anche attraverso l’associazione che ha fondato (Associazione Giacomo Sintini), gira l’Italia diffondendo messaggi di speranza e donando nei principali ospedali della nazione.

IL POST VOLLEY – Decidiamo quindi di iniziare l’intervista partendo da lui e dal periodo che sta vivendo: “Devo ammetterlo: è un momento molto buono della mia vita. Sto sfruttando tante occasioni che si sono create dopo che ho smesso di giocare. Ho deciso di lanciare tutto me stesso in due attività principali: la prima è il mondo della formazione. Ad oggi sono un dipendente di Randstad con il ruolo di Training Development Manager. In soldoni, tralasciando gli inglesismi, studio e organizzo percorsi di formazione esperienziale attraverso la metafora dello sport. L’altra avventura è quella dell’Associazione Giacomo Sintini con la quale continuo a fare incontri per contribuire alla lotta al cancro, sostenendo la ricerca medica e cercando di aiutare anche direttamente le persone con la nostra vicinanza e il supporto emotivo che provo a dare attraverso il racconto della mia esperienza”.

EUROITALIA FLOP – A questo punto proviamo a decentrare il discorso passando alla pallavolo giocata. Jack ancora oggi è un fervido appassionato dello sport che praticava e con emozione e vivacità è interessato a parlare della precoce sconfitta dell’Italia agli europei: “È una sconfitta dolorosa per come è arrivata. Sono rimasto male, non me lo aspettavo. Rimane il fatto che giudicare la squadra nel complesso solo per quella partita è sbagliato. Con la Germania abbiamo giocato bene e perso di poco e alla fine loro sono arrivati in finale. È chiaro, però, che con il Belgio non dovevamo perdere in quel modo. Peccato!”.

Gli domandiamo quindi quali siano le sue opinioni sui principali tormentoni di questa calda estate, partendo dal coach della nazionale Gianlorenzo Blengini: “Sì, ne hanno parlato in molti, ma io penso che fino a poco tempo fa nessuno avrebbe detto nulla dopo le olimpiadi di Rio, giusto!? Questa estate è andata male ma sarebbe intellettualmente disonesto dimenticarci di tutto quello che ha fatto in passato. Inoltre trovo che sia stata corretta la scelta di portare in Giappone, alla Gran Champions Cup, la stessa squadra dell’europeo. Evitando così inutili e drastici scossoni”.

CASO ZAYTSEV – La conversazione è molto piacevole ma noi siamo obbligati a porgli la domanda scottante: “Caso Zaytsev, cosa ne pensi?”. Jack prima si fa una bella risata e poi con gentilezza ci risponde: “La verità è che io non ho una posizione in merito. Non conosco la realtà dei fatti. Ho letto le stesse cose che avete letto voi sui giornali. Purtroppo non ho parlato né con Ivan né con lo staff azzurro, quindi non saprei. Di sicuro mi è dispiaciuto tanto. Di chi è la colpa non sta certo a me giudicarlo, da tifoso posso solo dire di essere rammaricato. Non credo influirà sulla sua stagione, siamo adulti, ci sappiamo gestire”.

PRONOSTICI – La seconda grossa risata di giornata gliela facciamo fare quando gli proponiamo di prendere in mano la sfera di cristallo e di aiutarci con i pronostici per la prossima stagione di Serie A1: “Il lavoro dell’astronomo è duro! Beh, partendo da Perugia, credo francamente che questo potrebbe essere l’anno buono per la conquista di un titolo. La SIR è una squadra forte e ben strutturata, hanno tutte le carte in regola. I favoriti per lo scudetto credo rimangano quelli della Lube, poi c’è Trento che è sempre una squadra difficile, anche se ha cambiato molto. Poi chiaramente c’è Modena. Squadra che farà parecchi dispetti e che sono convinto avrà una crescita esponenziale durante la stagione. Come possibile sorpresa mi verrebbe da dire Verona”.

Chiudiamo l’intervista con una sua riflessione sulla pallavolo italiana: “Io credo che la Lega stia continuando muoversi bene. La Fipav ha appena avuto un cambio al vertice quindi ci sarà bisogno di un attimo di organizzazione. Però sono dell’idea che il peggio sia passato… la grande crisi è alle spalle. Stanno lavorando bene e la speranza è che il futuro possa essere splendente”.

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