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TOP
Bebe Vio – Altre due medaglie, questa volta ai Mondiali di Roma. Ma anche un programma tv, contratti, premi, sponsor. La donna vincente (pure) del 2017 è lei, e non solo in pedana. Bebe ci dice a 360 gradi che “se sembra impossibile allora si può fare”. Vulcanica, ironica, travolgente, inarrestabile, richiesta e ammirata… Per l’anno nuovo ha fatto sapere di volersi regalare la patente e l’università, ma chissà cos’altro riuscirà a inventarsi.
Italnuoto – Un applauso al plurale, perché sarebbe riduttivo fermarsi all’oro di Budapest di Federica Pellegrini, che pure ha il sapore dell’impresa irripetibile. In Ungheria di campioni del mondo ne abbiamo incoronati altri due, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, ma dietro di loro, insieme a loro, c’è un’onda pazzesca di giovani e meno giovani che emerge. Chiedere a Luca Dotto e Fabio Scozzoli per avere conferme.
Sofia Goggia – Attesa, attesissima a PyeongChang. Merito della stagione pazzesca con due vittorie in Coppa del Mondo e un bronzo ai Mondiali: memorabile lo ‘You again’ che Lindsey Vonn le urlo’ dietro divertita dopo essere stata fregata per la seconda volta sul podio proprio in Corea. Sofia in un anno ha stravolto la nostra percezione dello sci italiano, da sconosciuta a protagonista di paragoni che scomodano la grande Compagnoni. Resteranno solo paragoni?
Andrea Dovizioso – Malgrado Valentino, più di Valentino. Vicecampione del mondo nella MotoGp con la Ducati, il 31enne forlivese nel 2017 ha fatto scintille ed è riuscito a farci dimenticare le sfortune del Rossi nazionale, tra cadute e fratture, piazzando il Tricolore alle spalle dell’imprendibile Marc Marquez. La pagina più bella? Il trionfo di Silverstone che lo incorona (per poco) leader del Mondiale.
Antonio Cairoli – Trovatelo di questi tempi un altro italiano capace di portarsi a casa il nono titolo in quindici anni di Mondiali. Classe 1985, siciliano di Patti, inizia a vincere nel motocross appena ventenne ma da veterano la storia non cambia. Anzi, l’ultimo cartellino iridato lo timbra anche a distanza di tre anni dall’ultimo trionfo. Eterno.
FLOP
Sara Errani – Nella fase calante della carriera, tra infortuni e sconfitte, ci si mette anche il tortellino-gate. La tennista romagnola viene squalificata per due mesi per doping, dopo essere stata trovata positiva al letrozolo: la Federazione internazionale riconosce l’ingestione accidentale ma il danno di immagine e alla carriera di Sarita è fatto.
Nazionale – L’apocalisse. Dal 1958 l’Italia del calcio non viveva un anno così drammatico. Niente Mondiali in Russia nel 2018, una generazione al tramonto con le lacrime di Buffon, nuovi protagonisti che non si trovano. Davanti al plotone d’esecuzione finiscono il ct Gian Piero Ventura e il n.1 della Figc, Carlo Tavecchio. Basterà per ricominciare?
Ferrari – In principio fu Sebastian Vettel con la sua cavalcata fatta di 4 successi nelle prime 11 gare. Poi, un Gran Premio dopo l’altro, il contatore è rimasto a 1 con la vittoria in Brasile a mondiale ormai nelle mani di Lewis Hamilton. Ok, il Cavallino ci ha provato, mai come quest’anno è stato competitivo, ma dilapidare così un patrimonio di punti e tecnica non e’ accettabile.
Leonardo Bonucci – Presentato come il miglior acquisto dell’estate, i circa 42 milioni di euro spesi dal Milan gridano ancora vendetta. L’ex bianconero ha collezionato errori, passaggi a vuoto e figuracce: prometteva di spostare gli equilibri, finora a spostarsi dai suoi piedi e’ stato solo il pallone.
Atletica – A Londra va in scena il peggior Mondiale di sempre: nella gare su pista nessun italiano va in finale e per fortuna che c’è Antonella Palmisano a salvare la baracca con il bronzo nella 20 km di marcia. Gimbo Tamberi ha fatto il miracolo per essere presente ma non e’ bastato. Il movimento è da rifondare, ma dove non riescono i big, arrivano gli azzurrini: 9 le medaglie agli Europei di Grosseto. Speranza.