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LeBron James – voto 10
Verso l’infinito e oltre. Il giocatore dei Cleveland Cavaliers riscrive la storia dell’Nba, vince le Finals contro i ragazzini terribili di Golden State e lo fa recuperando da 1-3. Una rimonta che sa di delirio d’onnipotenza, LeBron firma ventisette punti ed undici assist in gara-7 e vola sempre più nel gotha di questo sport. Un anno assolutamente da incorniciare perché se a fine duemilaquindici avesse scritto lui una sceneggiatura l’avrebbe fatta esattamente in questa maniera. Non a caso lui è “The Chosen One”, il prescelto.
Michael Phelps – voto 10
Tra qualche secolo il mondo del nuoto lo ricorderà ancora. Michael Phelps, il kid di Baltimora all’Olimpiade di Rio de Janeiro ha dimostrato ancora una volta che la sua presenza nel nuoto assomiglia sempre di più ad una dittatura sportiva. Cinque medaglie d’oro e una d’argento che in totale fanno ventitré medaglie d’oro, tre d’argento e due di bronzo in trenta gare disputate ai Giochi Olimpici. Superfluo aggiungere altro: si ritira come il più grande di tutti i tempi e lo sarà per anni e anni. Lui non è un alieno, è l’alieno.
Cristiano Ronaldo – voto 10
Nel duemilaquattro con il suo Portogallo perde una clamorosa finale europea in casa contro la Grecia, dodici anni dopo sovverte il pronostico e i lusitani trionfano in Francia grazie alla rete del carneade Eder. Lui però si fa male e si infortuna durante il primo tempo, ma nonostante tutto è lo stesso in campo: soffre con i suoi compagni, si sbraccia, sbraita in panchina. Ruba la scena anche quando non gioca. Ah, ha vinto pure la Champions League con il Real Madrid segnando il rigore decisivo a San Siro, oltre al Mondiale per Club con una sua doppietta in finale e al quarto pallone d’oro della sua carriera. What else?
Simon Biles – voto 10
La ginnasta statunitense incanta Rio de Janeiro e conquista la bellezza di quattro medaglie d’oro e una di bronzo nelle cinque gare disputate in Brasile. Domina, spadroneggia, incanta e lo fa con una leggerezza e una disinvoltura figlia dei suoi diciannove anni. Diventa la ginnasta statunitense più titolata della storia, si prende l’onore di portare la bandiera nella cerimonia di chiusura a Rio e si candida fortemente per portarla alla cerimonia di apertura dell’Olimpiade di Tokyo 2020. Un fenomeno.
Nico Rosberg – voto 9.5
Il pilota tedesco non potrà mai dimenticare quest’anno: vince il suo primo Mondiale in Formula 1 e dopo decide di ritirarsi. Una scelta coraggiosa che testimonia quanto sacrificio ci sia voluto per arrivare sul tetto del Mondo. Un anno a combattere con il suo compagno di squadra Lewis Hamilton e anche quando tutto sembrasse pendere dalla parte del britannico il biondo non ha perso la calma ed è riuscito a portare a suo vantaggio alcuni guai che sono capitati al suo compagno. Mezzo punto in meno perché non è riuscito a chiudere prima il Mondiale riducendosi a quegli ultimi giri drammatici, sportivamente parlando. Ma lascia da campione e adesso si può godere la vita.
Usain Bolt – voto 9
Il giamaicano all’Olimpiade di Rio vince, ma non stravince. Nella sua ultima apparizione ai Giochi Olimpici – si ritirerà ad agosto dopo il Mondiale di Londra – conquista altre tre medaglie d’oro (cento metri, duecento metri e staffetta quattropercento) eguagliando Carl Lewis a quota nove. Qualche diverbio verbale con lo statunitense dimostrano ancora una volta l’eccezionalità del personaggio oltre che l’unicità . Da lui ci aspetta sempre quel qualcosa in più che però a Rio non è arrivato. Sono arrivate le medaglie e le vittorie e per questo va sempre lodato.
Martin Fourcade – voto 9
Il biathleta francese sta riscrivendo la storia di questo sport e sta diventando l’icona per eccellenza degli sport invernali. Impressionante a novembre e a dicembre ha praticamente prenotato la Coppa del Mondo mentre ad inizio anno, nel Mondiale di Oslo, ha conquistato tre medaglie d’oro e una d’argento nelle cinque gare disputate, nelle gare individuali battuto solamente da Johannes Boe nella partenza in linea. La perfezione non esiste, ma Martin Fourcade può addirittura pensare di raggiungerla prima al Mondiale di Hochfilzen nel febbraio del 2017 e soprattutto ai Giochi Olimpici di Pyeongchang. Gli avversari sono quasi rassegnati.
Juan Martin Del Potro – voto 8.5
Il tennista argentino ha dimostrato di avere più di una vita. Lo spilungone di Tandil ha la capacità di fare emozionare quasi tutti gli appassionati sportivi e non: vuoi per la sua storia, vuoi per il suo carattere, è umanamente impossibile rimanere freddi e glaciali di fronte alle controversie e alle peripezie che ha dovuto affrontare nel corso degli anni. Nel 2016 ha scalato il ranking chiudendo l’anno tra i primi quaranta del Mondo e soprattutto ha conquistato una medaglia d’argento all’Olimpiade di Rio semplicemente fantastica, lo ha fatto battendo prima Novak Djokovic e dopo Rafael Nadal. E’ la testimonianza vivente che le favole esistono e che non bisogna mai smettere di crederci neanche quando la salita impedisce di vedere la luce in fondo al tunnel.
FLOP
Sebastian Vettel – voto 4
Doveva essere l’anno della sua consacrazione in Ferrari ed invece è stato un anno disastroso sia per la scuderia di Maranello che per il tedesco. Nervoso, irascibile, frustrato e troppe parolacce nei team radio. Vettel è stato battuto per un lungo periodo anche dal suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, ma a non aiutarlo è anche una macchina non competitiva per i massimi livelli. Zero vittorie, pochi sussulti: arrivederci al 2017, dove si deve cambiare registro o il rischio che possa cambiare aria è molto concreto.
Lewis Hamilton – voto 4
Ci ha provato in tutti i modi a rovinare la festa al suo compagno di squadra Nico Rosberg, ma alla fine si è dovuto arrendere. Tante, tantissime le accuse alla Mercedes: “Tra molti anni scriverò un libro per dire tutto quello che è accaduto in questa stagione” erano state le sue parole quando ha capito ormai che non poteva più riprendere il suo compagno di squadra. Per buona parte della stagione si è addormentato, sembrava essere assopito, poi si è risvegliato di colpo, ma non è bastato. Il suo essere rock star lo espone anche a critiche severe, soprattutto se arriva secondo. Non può permetterselo.
Jorge Lorenzo – voto 3
Il pilota della Yamaha viene non solo battuto dal suo connazionale Marc Marquez – cosa preventivabile – ma viene nuovamente annientato dal suo compagno di squadra Valentino Rossi. Jorge a metà stagione si deprime e non riesce ad esprimersi sprofondando nell’anonimato. Si risveglia quando ormai non conta più niente, dal prossimo anno sarà in Ducati dove – per fortuna sua – dall’altra parte del box non si troverà più Valentino Rossi: il suo più grande incubo.
Maria Sharapova – voto 2
Incubo doping per la sportiva più ricca dell’intero universo. La russa viene pescata agli Australian Open positiva al Meldonium, una sostanza che lei sostiene di aver preso da anni e che non avesse letto la mail con i nuovi regolamenti sul doping di fine 2015. Alla fine tornerà in primavera sulla terra rossa, ma la macchia indelebile rimarrà per sempre abbinata alla sua faccia. Di sicuro tornerà con più grinta di prima, ma questo 2016 per lei è stato assolutamente da dimenticare.
Doping Russia – voto 0
Una pagina nera per tutto lo sport in generale. Le voci, i rapporti, addirittura qualche omicidio e l’esclusione dall’Olimpiade di Rio de Janeiro per tantissimi atleti russi. Un anno da dimenticare per i vertici dello sport russo, ma la sensazione è che ancora molto deve essere scoperto, aspettiamoci altri colpi di scena. Il duemilasedici, sotto questo punto di vista, è stato un anno nero.