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Nuoto Paralimpico, Roberto Valori: “I Campionati giovanili all’Eur saranno una festa”

Roberto Valori
Roberto Valori - Foto Sportface

La piscina del Centro di Preparazione Paralimpica è pronta al debutto ufficiale. Domenica 7 aprile la struttura, inaugurata nel settembre 2017 alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ospiterà il Campionato Italiano Giovanile di nuoto paralimpico, la prima competizione ufficiale nell’impianto di via delle Tre Fontane. La manifestazione coinvolgerà gli atleti nati tra il 2000 e il 2009 tesserati per le società sportive affiliate alla Federazione italiana nuoto paralimpico e anche gli atleti della classe S14 tesserati con la FINP o con la Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali. E i numeri sono già da record: all’Eur nuoteranno 120 atleti, il doppio rispetto all’edizione dello scorso anno. “Sarà una festa e avremo la possibilità di vedere all’opera i giovani più interessanti, tra i quali anche i 16 selezionati per gli European Para Youth Games in programma a fine giugno in Finlandia”, spiega nell’intervista pubblicata da il quotidiano “Il Tempo” Roberto Valori, presidente della Finp e protagonista, insieme al segretario generale Franco Riccobello, della rapida crescita del movimento del nuoto paralimpico italiano.

Presidente Valori, la Finp punta molto sull’attività giovanile.
“È un nostro obiettivo da quando è nata la federazione, nel settembre 2010. Per questo abbiamo istituito il trofeo ‘Futuri Campioni’ e il Campionato italiano giovanile, che per la prima volta quest’anno arriva qui a Roma, nella nostra sede”.

Aspettate una risposta importante del pubblico?
“Speriamo di riempire gli spalti, vorrei almeno 300 persone. Ci saranno anche il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli e il presidente della Fisdir Marco Borzacchini”.

Che rapporto ha con Pancalli?
“Siamo partiti insieme, siamo stati atleti insieme, nella stessa disciplina, il nuoto, negli anni Ottanta e nella prima metà dei Novanta. Abbiamo concluso entrambi la carriera agonistica alle Paralimpiadi di Atlanta nel 1996. Luca è stato il deus ex machina della rivoluzione culturale nel mondo paralimpico, la persona giusta nel momento giusto, una grande fortuna per la nostra nazione. Io l’ho seguito, mi sono messo a disposizione per il nuoto, ho generato insieme a lui qualche idea. Con grande passione siamo riusciti a portare il nuoto paralimpico italiano ad altissimi livelli, nella speranza che tutto questo possa servire da stimolo per tanti disabili che oggi stanno a casa: sembra scontato, ma noi siamo qui proprio per questo”.

Alle Paralimpiadi 2016 e poi ai Mondiali avete ottenuto risultati eccezionali.
“In federazione abbiamo costruito tutto da zero, dalle linee telefoniche al tavolino della segreteria, fino allo statuto. E in otto anni e mezzo siamo riusciti a fare miracoli, grazie anche al Cip. Già nel 2012 a Londra avevamo ottenuti ottimi risultati (7 medaglie, ndr), ma oggi siamo la seconda potenza europea e la terza al mondo: abbiamo vinto 13 medaglie a Rio 2016 (disciplina più prolifica per l’Italia che ha raccolto 39 medaglie, ndr) e 38 podi, con ben 20 ori, ai Mondiali di Città del Messico 2017”.

Quali sono i prossimi obiettivi?
“Vogliamo crescere ancora, l’obiettivo è incrementare il numero dei praticanti. Ovviamente i risultati dell’alto livello aiutano: i nostri campioni meritano i giusti tributi, sono modelli da seguire per i più giovani, ma il progetto non è legato soltanto alle medaglie olimpiche, mondiali o europee. Vogliamo far capire a tutti che lo sport, e il nuoto in particolare, è fondamentale perché fa bene a tutti, figurarsi alle persone disabili. E vedere così tanti partecipanti al campionato giovanile è molto importante”.

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