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“Vittoria di Malagò? No per carità. Non è una vittoria di un singolo e sarebbe un grande errore pensare così. Sicuramente è una sconfitta per il calcio e con grande onestà l’hanno riconosciuto i candidati“. Giovanni Malagò commenta così l’esito delle elezioni per la presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il presidente del Coni, nel day-after la fumata nera di Fiumicino, guarda avanti verso il futuro, tra decisioni politiche e l’avventura dell’Italia “invernale” a PyeongChang: “Io sarei stato molto felice di evitare tutto questo perché son grosse responsabilità e grossi problemi da risolvere quando siamo ormai in partenza per la Corea. Qui c’è da dedicare tanto tempo e tante energie, senza metter da parte gli altri sport che reclamano una sacrosanta attenzione. Ma non ci possiamo sottrarre a quello che è un diritto ed un dovere“.
Riguardo un possibile identikit delle prossime figure che si occuperanno della Figc: “Non c’è ombra di dubbio che il Coni debba giocare in prima persona questa storia perché anche la tradizione dei commissariamenti della Federcalcio hanno sempre dato questo tipo di linea. Non bisogna parlare di una singola persona, ma bisogna parlarne di due: è venuto giù tutto quanto. Io ho sempre pensato che la federazione ha i suoi grandi problemi ma è indispensabile risolvere anche i problemi della Lega di A, e non è solo un discorso di diritti televisivi“.
Malagò commissario di Lega? Il presidente del Coni risponde: “Ne parleremo con la Giunta. Io ho delle idee che penso siano quelle giuste e le voglio condividere con loro, dunque abbiate un po’ di pazienza per giovedì. Poi ci sono anche altre figure da inserire, come quelle dei commissari“. Infine sulla scelta del prossimo commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio: “E’ anche un po’ triste passare un’intera giornata occupandoti di queste situazioni politiche lasciando da parte il lato sportivo come le ultime iscrizioni degli atleti che stanno arrivando a PyeongChang. Ci piacerebbe concentrarsi di più sul lato sportivo. Per quanto riguarda il commissario non so chi sarà, oppure lo so ma non lo posso dire, chi sarà la persona che avrà la responsabilità della filiera tecnica, oneri ed onori di mettere in ordine le caselle. L’Italia non ha una generazione straordinaria di calciatori, in passato ce ne son stati migliori. Come allenatori siamo al numero uno del ranking mondiale, c’è l’imbarazzo della scelta. Penso che ci debba essere una persona di calcio che vada a parlare con i commissari tecnici per portare la decisione“.
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