Biathlon

Biathlon, Wierer e Hofer: “Il pettorale alto ci ha condizionati”

Dorothea Wierer - Foto Marco Trovati/Pentaphoto
Dorothea Wierer - Foto Marco Trovati/Pentaphoto

L’Italia ha concluso al nono posto la staffetta singola mista dei Mondiali di Anterselva 2020. Gara iniziata subito in salita per Dorothea Wierer: “Con il numero 13 sono rimasta imbottigliata al primo giro , le avversarie non mi lasciavano passare. Quando sono arrivata al poligono le altre avevano già finito di sparare” racconta l’azzurra. “Poi è andata un po’ meglio nel quarto giro, ma a causa degli errori ho dovuto tirare molto. Ho provato a dare tacche perché pensavo che si fosse alzato il vento, invece non era così, peccato, ma questo è il biathlon. E’ difficile recuperare su questa pista, ma qui bisogna andare a tutta altrimenti non hai chances di riprendere terreno“. Ma la fiducia della bicampionessa mondiale rimane intatta: “Io ci ho provato, mi sento molto bene sugli sci, ma oggi non è andata. Se ti trovi subito a recuperare è difficile. Questa è una gara molto veloce, molto particolare, ora torniamo al biathlon tradizionale nelle ultime gare e mi sento carica: voglio provare a fare ancora qualcosa di buono“.

La partenza con il pettorale alto ci ha condizionato molto” conferma Lukas Hofer. “La parte del tracciato nel bosco è molto stretta, lì è difficile sorpassare. Sugli sci siamo comunque stati entrambi bravi, il merito va anche ai materiali che abbiamo e di conseguenza ai nostri skiman“. “Purtroppo in questa tipologia di gara funziona così: o vai benissimo o vai malissimo. Ora sarà importante recuperare energie in vista dei due giorni finali: ho fiducia, possiamo chiudere bene questi Mondiali in casa” conclude l’altoatesino.

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