Golf

Ryder Cup 2020, Europa a caccia di un’altra impresa oltreoceano. USA favoriti, aspettando Roma 2023

Trofeo Ryder Cup
Il trofeo della Ryder Cup - Foto Antonio Fraioli

Dopo ben tre anni di attesa la Ryder Cup sta per tornare a regalare uno spettacolo unico nel suo genere. Tutto pronto sul percorso americano di Whistling Straits per l’edizione numero 43 della sfida tra Europa e Stati Uniti, originariamente prevista nel 2020 ma spostata a causa della pandemia. Un evento davvero particolare, che esula dal mondo del golf e regala emozioni e immagini che non hanno paragoni. L’Europa, capitanata per l’occasione dall’irlandese Padraig Harrington, si presenta da detentrice del trofeo dopo il trionfo di Parigi 2018. I favori del pronostico sono però tutti per gli Stati Uniti di capitan Steve Stricker: andiamo a scoprire insieme perchè.

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FATTORE CAMPO – Sembra la cosa più ovvia e scontata, ma merita una spiegazione più approfondita. La storia recente ha visto le uniche vittorie statunitensi arrivare in casa (il successo in Europa manca dal 1993), con il Vecchio Continente che è uscito sconfitto da due delle ultime tre trasferte oltreoceano. Il percorso di Whistling Straits è molto lungo, il classico campo dove la potenza dei giocatori statunitensi e la loro capacità di imbucare putt pesanti potrebbero essere fattori determinanti. Il tutto con l’incognita del vento, spesso presente in questa parte del Wisconsin. Gli europei si dicono fiduciosi in caso di condizioni ventose, ma alcune buche potrebbero diventare ancora più lunghe e proibitive per alcuni componenti del Team Europe.

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I NUMERI – Il raffronto tra le due squadre è impietoso: il Team USA ha otto dei primi dieci giocatori del World Ranking, con tutti i propri 12 componenti all’interno dei primi 21 al mondo. L’Europa ha il numero uno mondiale Jon Rahm, ma solo sei giocatori si trovano all’interno della top-30. Sulla carta il team a stelle e strisce è il più forte di sempre, però non è la prima volta che gli USA si avvicinano all’evento con i netti favori del pronostico.

LA MAGIA DELLA RYDER (E DELL’EUROPA) – Con queste premesse, credere in una nuova vittoria europea oltreoceano appare quanto mai esercizio di ottimismo utopistico. La realtà però è ben diversa: il Team Europe in primis avrà della sua decisamente più esperienza, con Lee Westwood e Sergio Garcia rispettivamente all’undicesima (eguagliato Nick Faldo) e decima presenza in squadra e con un futuro da capitani già delineato. Il tutto senza dimenticare Ian Poulter, spesso e volentieri decisivo in Ryder, e Rory McIlroy che ormai è da anni il simbolo del golf europeo: entrambi avranno più presenze nel torneo rispetto a Dustin Johnson che alla quinta apparizione sarà il più esperto del Team USA.

Anche per quanto riguarda i rookies alla prima esperienza l’Europa parrebbe in vantaggio: gli Stati Uniti avranno infatti ben sei esordienti, contro i tre del Vecchio Continente. Sarà fondamentale la capacità del gruppo di integrare i nuovi arrivati, specie nei match di doppio delle prime due giornate. In questo senso lo spirito di squadra dell’Europa, storicamente più propensa a fare spogliatoio rispetto agli Stati Uniti, potrebbe fare tutta la differenza del mondo. L’ispirazione arriverà da Medinah 2012, quando il “Miracle at Medinah” vide tra i protagonisti anche Westwood, Garcia, Poulter e McIlroy. La strada è segnata, l’obiettivo è riuscire a percorrerla superando gli ostacoli.

ASPETTANDO ROMA 2023 – Fino a pochi anni fa sembrava pura utopia, forse anche qualcosa di più. Adesso però è tutto incredibilmente vero e ufficiale: la Ryder Cup 2023 si disputerà in Italia, alle porte di Roma presso il Marco Simone Golf&Country Club di Guidonia. Un’occasione unica e forse irripetibile, per promuovere il golf in Italia ospitando il terzo evento sportivo al mondo a livello mediatico dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. Anche per questo la tre giorni di Whistling Stratis sarà tutta da vivere e raccontare, aspettando Roma.

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