Formula 1

Test F1 Barcellona: Ferrari, tre giorni di dubbi. Mercedes è già spaziale

Tre giorni di dubbi, di perplessità, vissuti in silenzio e dietro le quinte. Cala il sipario sulla prima parte di test e la Ferrari, a Barcellona, ancora non ha svelato la reale identità. Costantemente indietro nella classifica tempi, la SF1000 fino ad ora ha mostrato ben poco delle potenzialità di una monoposto che comunque fa già discutere. Perché la scelta di un muso più largo rispetto alla maggioranza degli altri team? Perché non si è ancora provato un giro in simulazione qualifica? Perché dopo circa 1.200 km la powerunit è stata già sostituita? Tante le domande alle quali ora è difficile, quasi impossibile, dare una risposta. “Non sappiamo quanto siamo dietro la Mercedes – ha dichiarato il team principal Mattia Binotto La prossima settimana inizieremo a ricercare la prestazione, modificheremo il set-up e ci prepareremo verso Melbourne. Prematuro dire dove ci troviamo ma la Ferrari sarà diversa già in Australia“.

Tutto rinviato, dunque, alla prossima settimana con una SF1000 che dovrebbe presentarsi in maniera differente rispetto a quanto abbiamo visto (o meglio, non visto) in questi primi tre giorni. Ciò che è certo, invece, è che la Mercedes ha rubato la scena. Il sistema DAS sul volante della W11 ha letteralmente sorpreso tutte le altre scuderie: un’innovazione che permette alle frecce d’argento di modificare la convergenza delle ruote anteriori col movimento avanti-indietro dello sterzo. La Fia lo ha dichiarato legale, tenendo qualche riserva sulla sicurezza del pilota, ma in ottica 2021 lo ha già bandito. E DAS a parte, i risultati in pista sono tangibili: Lewis Hamilton è tornato più carico che mai mentre Valtteri Bottas ha addirittura sfiorato il record del Circuit de Catalunya fermando il cronometro sull’1:15.732 proprio nella terza giornata di prove.

Come in un pre-campionato è difficile intravedere la reale favorita per la vittoria finale. Ma la Mercedes, ancora una volta, ha mostrato di essere un passo in avanti. Tutto un altro mondo rispetto ai test invernali 2019 dove Vettel e la Ferrari mostrarono i muscoli salvo poi crollare come un castello di carte fin dalla prima trasferta mondiale in Australia. Low profile, nessun proclamo e appuntamento alla tre giorni del 26-28 febbraio: la vera SF1000 ancora non la conosciamo anche se qualche campanello d’allarme, per concorrenza e per difficoltà tecniche, c’è.

SportFace