Formula 1

Hamilton: “Voglio il 7° titolo. Leclerc e Verstappen saranno campioni ma devono migliorare”

Lewis Hamilton - Foto taka_suzuki - CC-BY-SA-2.0
Lewis Hamilton - Foto taka_suzuki - CC-BY-SA-2.0

A scuola dal professor Lewis Hamilton. Il Gran Premio del Brasile sarà la prima tappa da “liberi tutti” dopo la chiusura della corsa al titolo iridato ad Austin. Ancora una volta a trionfare è stato Hamilton che a 34 anni vanta sei titoli mondiali, a meno uno dalla leggenda Michael Schumacher. E il britannico non ha certo intenzione di fermarsi: “Di sicuro non mi ritirerò a breve – ha dichiarato il sei volte iridato ai microfoni di Rete Globo – È chiaro che sono già in cerca di nuovi titoli e il settimo vorrei vincerlo già nel 2020, anno in cui ci sarà più competitività fra i team di punta. Gli stimoli non mi mancano, forse a 38 o 39 anni smetterò ma nella vita è importante vivere il presente e quindi non ci penso più di tanto“.

LA PROGRAMMAZIONE DEL GRAN PREMIO DEL BRASILE

Da campionissimo, Hamilton ha certamente voce in capitolo sui colleghi e intravede nei classe 97 Charles Leclerc e Max Verstappen i prossimi campioni del mondo: “Penso che in futuro potranno essere campioni del mondo ma devono migliorare molto – ha affermato il britannico – Anch’io quando avevo 21-22 anni pensavo di sapere tutto, poi dipende da come uno cresce. Charles e Max sono già così bravi pur essendo ancora così giovani e tutto dipende dalle scelte che faranno, da come si gestiranno e comporteranno“.

Forse Leclerc e Verstappen potranno insidiare il regno di Lewis soprattutto nel 2021, anno in cui la Formula 1 giungerà a una svolta epocale con il nuovo regolamento: “È un anno che aspetto con ansia perché le modifiche sulle vetture in fatto di aerodinamica aumenteranno molto la competitività fra i vari team. E vi dico che realmente spero sia così, e che la formula uno vada verso una direzione in cui tutte le vetture siano più simili tra loro di quanto non sia ora, e che quindi si parta sullo stesso piano. L’idea mi piace perché io sono cresciuto così, correndo nei kart. All’inizio io avevo i peggiori ma vincevo lo stesso, poi quando ho avuto i migliori tutti ne avevano uno come il mio e quindi eravamo uguali e nessuno poteva dire niente“.

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