Formula 1

Hamilton come Schumi all’Eifel: Leclerc soffre, Vettel è ancora dietro

Charles Leclerc - Foto Alberto G Rovi - CC-BY-3.0

Lewis Hamilton come Michael Schumacher al Gran Premio dell’Eifel. In Germania, in casa di Schumi, l’11 ottobre 2020 verrà ricordato per sempre come la storica giornata dell’aggancio di Lewis a Michael. Novantuno vittorie in carriera per una storia cominciata tredici anni fa e con tanto tempo davanti per poter scrivere nuove pagine di un libro fantastico. Gli applausi sono tutti per Lewis, anche in una giornata dove un pizzico di fortuna lo aiuta nel trionfo a seguito del ritiro di Valtteri Bottas per il problema al motore. “Il record di Schumacher? Un orgoglio enorme – ha detto Hamilton -. Ricordo quando giocavo con lui ai videogiochi e non pensavo di poterlo avvicinare, figurarsi eguagliarlo. E’ un record incredibile, un onore incredibile, mi sono reso conto di averlo raggiunto solo in pit lane. Devo tutto al mio team che continua a spingere al massimo e mi sta dando tutto“. Il compagno non va, il resto della griglia gira 2-3 secondi più lento: situazione ottimale per il cannibale che non lascia le briciole e vola via verso una vittoria che di fatto ipoteca il Mondiale 2020 senza avversari.

C’è da ragionare, invece, in casa Ferrari. Ancora una volta la Rossa delude le aspettative e nonostante la magia in qualifica di Leclerc (4°) quest’oggi la SF1000 porta a casa un settimo posto e un undicesimo piazzamento, quest’ultimo addirittura fuori dalla zona punti. È sempre il solito Charles Leclerc a limitare i danni per il Cavallino con una gara solida ma fortemente condizionata da un timing sfortunato nel doppio pit-stop e soprattutto da un primo stint troppo brutto per essere vero. “Abbiamo visto tante volte dall’inizio dell’anno che, con poca benzina, in qualifica riusciamo ad estrarre il massimo dall’auto ma ogni volta che mettiamo tanta benzina in macchina facciamo fatica – le parole di Charles -. Oggi è successo ma con le gomme medie avevamo un buon passo mentre con le gomme soft abbiamo avuto problemi di graining da subito“. E ancora: “Dopo la safety car non ho voluto mettere le soft visto la fatica che ho fatto a inizio gara. Oggi questo era il massimo che potevamo fare. Mi aspettavo qualcosa di diverso da oggi? Un po’ di più sì, ma è stato ancora una volta il primo run a non essere stato positivo“.

Male Sebastian Vettel. Tra testacoda nel tentativo di superare Giovinazzi, ruota a ruota con Williams e Haas, in una gara condizionata da numerosi ritiri, il tedesco chiude undicesimo alle spalle proprio dell’italiano dell’Alfa Romeo. “Gli aggiornamenti hanno aiutato? Difficile dirlo, non credo che lo abbiano fatto quanto ci aspettassimo e non abbiamo visto molto in pista – ha detto Vettel -. Abbiamo perso posizioni in gara e non avevamo il passo che volevamo. Cosa è successo con Giovinazzi? Guadagnavo solo nell’ultima parte del rettilineo e quando mi stavo avvicinando a lui ho perso la macchina“.

Può sorridere Max Verstappen che ancora una volta disturba le Mercedes e porta a casa il secondo posto mentre è ancor più sorprendente la prestazione di Daniel Ricciardo, finalmente sul podio (terzo gradino) con la Renault: “E’ passato parecchio tempo dall’ultima volta, mi sento come se fossi sul podio per la prima volta. Sono passati due anni e mezzo e sono davvero felice. Abbiamo aspettato per tanto tempo, tutti ora si godranno tantissimo questo momento“. Ora una settimana di pausa poi la ripresa dell’attività a Portimao in occasione del Gran Premio del Portogallo. Un’altra tappa “nuova” per questa nuova F1.

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