Formula 1

Ferrari, Arrivabene: “Per il Mondiale ora si fa difficile ma vietato mollare”

Maurizio Arrivabene, Ferrari - Foto Jake Archibald - CC-BY-2.0

Se fosse per me il Mondiale finirebbe con una Ferrari vincente, bisogna essere realisti, abbiamo cinquanta punti da recuperare“. Maurizio Arrivabene, intervistato in esclusiva da Sky Sport F1, esterna i suoi pensieri sul finale di stagione della Ferrari nel Mondiale 2018 di Formula 1. Durante il corso del weekend del Gran Premio del Giappone il team principal della Rossa di Maranello ha confermato di non voler ‘gettare la spugna’ prima della chiusura matematica del campionato: “Questa non sarà una gara facile, ma arrendersi oggi è sbagliato, devi comunque lavorare in maniera dignitosa ma altrettanto focalizzata. Non devi mollare mai“.

Una stagione complicata ed a tratti sfortunata per la Ferrari con qualche imprecisione nel bel mezzo del cammino da parte degli stessi protagonisti: “Come ho già spiegato in tempi non sospetti, ci sono gare in cui la nostra macchina è molto forte, altre gare dove te la giochi con Mercedes e su circuiti come questo, che necessitano di un carico molto alto, ci sono dei problemi – ha sottolineato Arrivabene – In quelli dove te la giochi, per mille ragioni non siamo riusciti a portare a casa i punti che volevamo. Partiamo dalla nuvola di Fantozzi che è la più facile. Lì la cosa si identifica con una parola sola, la lascio immaginare a tutti e non è capitato solo in Ungheria. Poi ci sono state delle imperfezioni, alcune mancanze“. Il numero uno della rossa ha poi ammesso di vedere la Mercedes e Lewis Hamilton più costanti: “Mediamente sono stati più forti loro. Non è tanto vedere che cosa hanno fatto gli altri, devi guardare dentro casa tua e capire perché tu non hai fatto diversamente. Si parla tanto della performance dei piloti, dal momento in cui anni fa Vettel era a -31 punti e poi c’è stato quel recupero pazzesco, era un anno in cui poteva permettersi di fare quello che voleva, è normale che hai anche un altro spirito e un’altra carica, come Hamilton adesso. Ciò non toglie nulla ad Hamilton che è un grande pilota“.

Proiettandosi sulla prossima stagione Arrivabene rivela di aver paragonato Charles Leclerc ad Ayrton Senna: “Sì, è vero, però non facevo ancora questo lavoro, però è vero. Secondo me Leclerc sa prendersi le sue responsabilità. Vi faccio un esempio, raccontandovi un episodio: quando è mancato il padre, me lo sono ritrovato sull’aereo, sul nostro charter, per partire per un Gran Premio. L’ho guardato e gli ho chiesto: “Tu cosa fai qua?”. Mi ha risposto: “Io devo vincere questa gara. Poi torno e seppellirò mio padre”. Se un ragazzo riesce a resistere a questo tipo di pressione e a concentrarsi sulla gara, che cos’è un Gran Premio di F1 rispetto a questo?“. Infine sulla presenza nel consiglio di amministrazione della Juventus: “Ci sono sempre stato, resto, nel senso che io da sei anni faccio parte del board di Juventus, sono onorato di questa cosa, so che a giorni verrà presentata la lista all’assemblea degli azionisti con i nomi dei candidati per i prossimi tre anni nel Consiglio di Amministrazione e quindi spero di rimanere“.

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