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Lavoro, silenzio, testa bassa e raccolta di tanti dati. La Ferrari, dopo le illusioni della passata stagione, non si sbilancia dopo gli ottimi risultati registrati nei primi quattro giorni di test a Barcellona in preparazione del Mondiale 2017 della Formula 1. La ‘Rossa’ di Maranello, difatti, nel corso di questa prima “tranche” di test non è mai scesa al di sotto della seconda posizione nella classifica tempi con un voglioso Sebastian Vettel e con un ritrovato Kimi Raikkonen (sempre in fastest lap nella giornata di martedì e giovedì).
Cresce l’ottimismo, seppur pacato, perché la Ferrari ha mostrato di saper “indossare” i nuovi gommoni nel migliore dei modi non facendo distinzione tra le soft e le full-wet (queste ultime provate nel quarto giorno sul tracciato bagnato artificialmente). Tanti giri per la nuova powerunit della SF70H che ha mostrato anche tanta costanza nei long run con pochi rientri ai box per settare delle piccole, normali, imprecisioni.
Segnali che preoccupano, o meglio, infastidiscono alla Mercedes. La freccia d’argento, abituata a dominare nell’era dell’ibrido, proprio nella stagione dei grossi di cambiamenti tra il regolamento e la nuova forma delle monoposto dovrà fare un altro salto di qualità per fortificare la leadership. I primi test hanno dato dei buoni risultati in termini di velocità  tanto che Valtteri Bottas detiene il fastest lap generale con 1:19.705 oltre ad aver totalizzato ben 324 giri (anche se c’è da puntualizzare il fatto che la Mercedes abbia usato entrambi i piloti in tutti e quattro i giorni mentre diverse scuderie hanno preferito alternare i giorni). Non sono mancate le “noie”, non ultima, quella elettrica che ha impedito al tre volte campione del mondo Lewis Hamilton di scendere tranquillamente sul tracciato spagnolo per provare le full-wet. Un segnale comunque significativo per la scuderia tedesca abituata alla perfezione.
La Red Bull, dichiarata la vera sfidante al dominio della Mercedes, al momento si copre. La scuderia austriaca tramite il lavoro di questi giorni con Max Verstappen e Daniel Ricciardo ha racimolato tanti dati senza strafare, quasi a non voler mostrare il vero potenziale della “RB13” nata nel bel mezzo delle superstizioni dei tifosi per il nome scelto. Qualche problema nella sessione del lunedì sanato dai buoni tempi arrivati nei giorni successivi.
La vera sorpresa di questi primi 4 giorni, però, è la scuderia francese della Renault. Dai risultati anonimi della passata stagione, Jolyon Palmer ed il neo arrivato Nico Hulkenberg hanno trovato da subito una monoposto ben integrata nel “gruppo di mezzo”. Così come per quanto riguarda la Haas che ha racimolato tanti kilometri sulla powerunit. Questi ottimi risultati dalle scuderie delle “retrovie” hanno messo un po’ in crisi il lavoro della Force India e della Williams. La scuderia indiana, dopo i grandi slogan del proprio team principal sull’obiettivo di arrivare alla terza posizione nella classifica costruttori, non ha passato dei giorni splendenti in quel di Barcellona trovando un Sergio Perez spento ed un lavoro a rilento con i giovani Esteban Ocon e Alfonso Celis per alcuni problemi sulla vettura. La Williams, invece, ha addirittura saltato un’intera giornata di test per via dell’incidente del rookie Lance Stroll nella giornata di mercoledì 1 marzo (macchina danneggiata contro le barriere).
Esordio in chiaro scuro per Antonio Giovinazzi, ma non per colpa sua. Il pilota italiano, prestato dalla Ferrari alla Sauber, ha partecipato a due delle quattro giornate di test totalizzando pochi giri a causa di alcuni problemi riscontrati nella powerunit (che per altro è quella della ‘Rossa’ del 2016). Fino ad ora non eccezionale il lavoro della McLaren sulla quale lo stesso Fernando Alonso ha detto di aver visto una grande distanza da colmare con i top team e, ancor più indietro, la Toro Rosso, autore di un inizio veramente preoccupante a partire dall’incidente nel filming day fino ad arrivare ad alcune imprecisioni che hanno costretto gli ingegneri a passare diverse ore con la macchina parcheggiata ai box.
Una piccola nota stonata per la Pirelli sembrerebbe esser il poco grip della gomma da bagnato, un piccolo avvertimento rilevato dai piloti sulla nuova gomma. Ora una pausa per il weekend, si riprenderà martedì 7 marzo con la seconda “tranche” di test dopodiché si penserà solo ed esclusivamente al fine settimana 24-26 marzo quando le scuderie si recheranno a Melbourne per sfidarsi nel primo Gran Premio della stagione.
Sommando i quattro giorni, ecco la classifica generale dei migliori tempi di tutti i piloti
- Valtteri BOTTAS (Mercedes) 1:19.705 (324 giri in 4 giorni)
- Sebastian VETTEL (Ferrari) 1:19.952 (267 giri in 2 giorni)
- Kimi RAIKKONEN (Ferrari) 1:20.872 (201 giri in 2 giorni)
- Lewis HAMILTON (Mercedes) 1:20.983 (234 giri in 3 giorni)
- Daniel RICCIARDO (Red Bull) 1:21.153 (120 giri in 2 giorni)
- Jolyon PALMER (Renault) 1:21.396 (143 giri in 3 giorni)
- Max VERSTAPPEN (Red Bull) 1:21.769 (174 giri in 2 giorni)
- Nico HULKENBERG (Renault) 1:21.791 (150 giri in 3 giorni)
- Marcus ERICSSON (Sauber) 1:21.824 (198 giri in 2 giorni)
- Felipe MASSA (Williams) 1:22.076 (103 giri in 1 giorno)
- Romain GROSJEAN (Haas) 1:22.118 (174 giri in 2 giorni)
- Kevin MAGNUSSEN (Haas) 1:22.204 (169 giri in 2 giorni)
- Lance STROLL (Williams) 1:22.351 (110 giri in 2 giorni)
- Antonio GIOVINAZZI (Sauber) 1:22.401 (151 giri in 2 giorni)
- Esteban OCON (Force India) 1:22.509 (86 giri in 1 giorno)
- Sergio PEREZ (Force India) 1:22.534 (121 giri in 2 giorni)
- Stoffel VANDOORNE (McLaren) 1:22.576 (107 giri in 2 giorni)
- Fernando ALONSO (McLaren) 1:22.598 (101 giri in 2 giorni)
- Daniil KVYAT (Toro Rosso) 1:22.956 (100 giri in 3 giorni)
- Carlos SAINZ (Toro Rosso) 1:23.540 (83 giri in 2 giorni)
- Alfonso CELIS (Force India) 1:23.568 (71 giri in 1 giorno)
In seguito ecco i link che vi riportano al resoconto singolo delle quattro giornate di test
Resoconto test Barcellona 2017 (Day 1)
Resoconto test Barcellona 2017 (Day 2)
Resoconto test Barcellona 2017 (Day 3)
Resoconto test Barcellona 2017 (Day 4)