Editoriali

F1, la nuova gestione Liberty Media fa discutere: quali sono i ‘pro’ ed i ‘contro’?

Lewis Hamilton - Foto Steve_Melnyk - CC-BY-2.0

La Formula 1 per un pubblico più vasto, uno spettacolo per tutti. Con queste premesse il gruppo americano Liberty Media si era ripromessa di dare una svolta al “vecchio mondo” della F1 dell’era Bernie Ecclestone, avvicinando sempre più il motorsport al pubblico generale. Le numerose modifiche hanno portato ad un vero e proprio stravolgimento che ha lasciato di sasso numerosi appassionati, ora in protesta contro la nuova direzione. All’alba del Mondiale 2018 e della prima vera stagione targata Liberty Media, analizziamo ogni singola decisione apportata al regolamento ed al modo di vivere la F1 nel paddock.

ADIOS GRID GIRLS – Paradossalmente la decisione di abolire le ‘ombrelline’ dalle griglie di partenza dei Gran Premi di Formula 1 è stata quella maggiormente contestata. Supportata da numerose associazioni, Liberty Media ha deciso di promuovere questa scelta per difendere l’immagine della donna. La motivazione ha causato infinite critiche con tanto di contestazione continua su ogni post sui social F1 oltre all’apertura di petizioni per riportare le grid girls nel paddock. Ma non è tutto, la scelta è stata contestata anche dai protagonisti a partire da Niki Lauda fino ad arrivare Sebastian Vettel, ritenendo l’abolizione come una cosa insensata e della quale non se ne sentiva il bisogno.

BAMBINI, TOCCA A VOI – Uno degli aspetti positivi è sicuramente quella partecipazione attiva dei bambini durante i week end di gara. Dopo aver commosso il mondo intero trasmettendo le immagini di un piccolo fan di Kimi Raikkonen che piangeva per l’incidente del suo beniamino, permettendogli successivamente di visitarlo nell’hospitality, i bambini faranno sempre più parte della F1. Conseguentemente all’abolizione delle grid girls, Liberty Media ha dato spazio ai ‘grid kids’, i ragazzini che scenderanno al fianco dei loro “eroi” nella griglia di partenza pochi minuti prima del via di un Gran Premio. Una decisione ben accolta ma che sicuramente non ha placato la rabbia scaturita dall’addio alle ombrelline.

CAOS ORARI E… 10 MINUTI DI RITARDO – Tutto cambia, o quasi. Orari dei week end europei spostati un’ora avanti, altri che variano per motivi televisivi ed organizzativi ed altri che apportano delle piccole variazioni. Per di più, tutte le gare inizieranno con 10 minuti di ritardo rispetto al classico orario. Se ne sentiva realmente la necessità? Dalla visione americana probabilmente sì, essendo abituati alle corpose pubblicità che vanno in onda ancor prima di un kick-off in NFL, di un puck-drop in NHL e di una palla a due nella NBA. Il tempo di prendersi un caffé, sistemarsi nel proprio divano ed aspettare le 15:10 in Italia, ci dovremo sicuramente abituare.

TRE POWER UNIT CONCESSE – Dal lato regolamentare la più grande modifica è proprio questa, la diminuzione delle power unit utilizzabili. Nel corso dei 21 week end di gara le scuderie avranno a disposizione solamente tre power unit per non incorrere in penalità in griglia. L’esperimento con ben 5 unità nel corso del 2017 non è andato nel migliore dei modi vedendo numerosi team, sul finale di stagione, collezionare penalità su penalità per aver sforato il limite. Ciò realmente influirà sui risultati oppure assisteremo ad un utilizzo meno frenetico di tutte le componenti della PU? Sarà solamente la pista a dare l’esito, certo è che dopo i problemi della passata stagione nessuno si sarebbe mai aspettato un cambio di rotta al contrario, andando a minare alcune certezze di prestazione delle monoposto nel “lungo periodo”.

HALO SI’, HALO NO? Seppur l’idea non sia nata dal gruppo americano, l’ufficializzazione dell’halo è arrivata nel corso del 2017. Non vedremo più gli onboard “puliti” con il casco del pilota direttamente proiettato sulla pista bensì esso sarà protetto da una costruzione in carbonio. Una decisione presa per motivi di sicurezza, a seguito di numerosi incidenti fatali che nel corso degli anni hanno fatto discutere riguardo la pericolosità a cui i piloti sono esposti. Le visioni onboard, dunque, cambieranno molto probabilmente di angolazione ma l’inserimento dell’halo, per quanto esso non sia stilisticamente ottimale, è funzionale con il processo di crescita dal lato della sicurezza.

IL NUOVO LOGO – C’è chi per anni non ha mai capito realmente dove fosse il numero uno nello storico logo della F1, affezionandosi comunque ad un marchio mai realmente mutato nel corso del tempo. Sul podio di Abu Dhabi, nel post gara dell’ultimo Gran Premio del 2017, Liberty Media svelò il nuovo logo della Formula 1 prendendosi anche qualche fischio dal pubblico presente negli Emirati Arabi. Uno stile moderno per il carattere presentato con una colorazione unica rosso fiammante. Ma oggettivamente, sull’estetica non si può realmente discutere, libera interpretazione.

SportFace