Formula 1

F1, GP Monaco Montecarlo 2018: le pagelle. Daniel Ricciardo da sogno

Daniel Ricciardo - Foto emperornie - CC-BY-SA-2.0
Daniel Ricciardo - Foto emperornie - CC-BY-SA-2.0

Le pagelle del Gran Premio del Principato di Monaco, sesta tappa del Mondiale 2018 della Formula 1. Daniel Ricciardo è il principe della corsa, battuti Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, chiude quarto Kimi Raikkonen.

DANIEL RICCIARDO: 10 e lode – Domina il giovedì e il sabato e l’unico che riesce a impensierirlo davvero è il suo compagno, ma l’olandese decide di rovinarsi il weekend da solo e l’australiano segna la pole. Al giro 17 rientra Ricciardo e monta le ultrasoft, passando in testa. Al giro 28 ha un problema alla power unit, poi è fortunato con la Virtual Safety Car, perché Vandoorne, doppiato, si frappone tra lui e Vettel, cacciando il tedesco a cinque secondo di distanza. Stravince il GP, primo gran chalem in carriera.

SEBASTIAN VETTEL: 8,5 – Al sabato il primo dietro al dominante Ricciardo, come prevedibile su un tracciato di questo tipo, è lui. Ci prova in partenza, ma Ricciardo è bravo a chiudere. Rientra al giro 16 per montare l’ultrasoft. Si incolla a Ricciardo quando questi ha il problema. Vandoorne rientra appena davanti a lui in regime di Virtual Safety Car e Ricciardo ne approfitta per guadagnare del tempo. È 2° alla fine.

LEWIS HAMILTON: 7,5 – In qualifica fa anche più del suo, riuscendo a mettersi dietro una Ferrari e partendo dalla terza casella. Rientra al giro 12 per montare le ultrasoft. Passa Ocon con una tranquillità disarmante, poi tappa Räikkönen. Ha una fase in cui rimonta su Ricciardo e Vettel, ma quando questi spingono nuovamente l’inglese si stacca di nuovo. Fa tutta la gara a lamentarsi degli pneumatici, ma finisce comunque sul podio: è 3°.

KIMI RÄIKKÖNEN: 7 – Commette un errore in Santa Devota nel giro decisivo in qualifica e parte dietro a Hamilton, dal 4° posto. Entra ai box al giro 17 per mettere le ultrasoft. L’occasione per passare Hamilton con la strategia gliela fa fallire l’antisportività di Ocon: lui non può fare nient’altro che seguire Hamilton come un’ombra e difendersi da Bottas. Taglia il traguardo al 4° posto.

VALTTERI BOTTAS: 6,5 – È l’ultimo tra i piloti dei top team, non è mai in lotta con i diretti concorrenti né in prova né in qualifica: scatta 5°. Rientra al giro 17 ed è l’unico tra i primi a montare le supersoft, tentando una strategia diversa. Con gomma rossa vola e va a riprendere il connazionale Räikkönen, ma non riesce mai a tentare un attacco.

ESTEBAN OCON: 7 – È il primo degli altri e, nonostante batta Pérez per meno di un decimo, mette tra sé e il compagno ben due vetture: è 6° al via. Non bella la facilità con cui lascia passare Hamilton e Bottas. Dopo aver passato il finlandese si ferma ai box. Gara solida, chiude 6°, ma quella macchia gli fa perdere mezzo punto.

PIERRE GASLY: 8 – L’ingresso in Q3 è il massimo ottenibile per il francese e lo fa: parte 10°, mentre Hartley sparisce ancora una volta. È autore di una grandissima gara: corre perlopiù isolato, ma fa ottimi tempi e si ritrova 8°. L’MVP di giornata, insieme all’ovvio Ricciardo, in pista è senza dubbio lui. Conclude 7°, reggendo alla pressione di Hülkenberg e Verstappen, grandissima gara: quando la macchina va un minimo, dimostra di metterci tanto del suo. Gli manca un po’ di costanza, ma è giovane e può crescere bene.

NICO HÜLKENBERG: 7 – Il tedesco manca la Q3 ed è 11°: Sainz fa meglio in qualifica, le premesse erano altre. In gara, però, con una strategia differente balza davanti al compagno e, grazie al suo aiuto, è in grado di creare un gap tra sé e il velocissimo Verstappen. L’olandese lo rimonta, ma lui resiste e anzi, prova a pressare Gasly, anche se il francese non sbaglia nulla. Buon 8° posto.

MAX VERSTAPPEN: 6 – Quest’anno ha una relazione stretta con i muretti, aggiungiamoci che a Monaco non è ancora stato autore di un weekend di gara (eccezion fatta per la scorsa stagione) senza stamparsi sul muro e la frittata è fatta anche nel 2018: fa lo stesso incidente in fotocopia del 2016 all’uscita delle piscine, ma durante le libere 3 e – aggravante – quando non c’era nemmeno bisogno di spingere. Sta di fatto che sostituisce il cambio e i meccanici non fanno nemmeno in tempo a riparargli la monoposto: parte ultimo, senza tempo. Dopo il via scavalca le due Haas, mentre al giro 5 si libera di Ericsson al Mirabeau e al giro 7 di Stroll alla chicane del porto. Anche Hartley cede all’olandese al giro 9. Rimane intruppato dietro ad Alonso, al 9° posto dopo i pit stop degli altri. Si ferma al giro 48 per montare le hypersoft e rientra alle spalle di Sainz, 11°. Supera Sainz tagliando leggerissimamente la chicane, quanto basta per non prendere la penalità perché fa di tutto per non andar dritto (e per una volta, giustamente, la direzione gara non lo sanziona). Il voto è la media tra il 4 delle qualifiche e l’8 della gara.

CARLOS SAINZ: 6,5 – Buona performance in prova per lo spagnolo, che entra in Q3 a differenza del compagno e si schiera 8°. Va su una sosta sola, fa il suo per aiutare Hülkenberg e bloccare Verstappen per quanto possa. Poi, quando l’olandese lo passa, si ferma a montare le hypersoft. Chiude 10°.

MARCUS ERICSSON: 6 – Lo svedese, ora che Leclerc ha preso le misure, è perennemente preceduto dal monegasco ed è 16° in griglia. In gara non combina guai, la sua strategia funziona meglio di quella di Leclerc e si ritrova subito alle spalle del compagno. Finisce 13°.

SERGIO PÉREZ: 6 – Il messicano è 9° al sabato, non fa male, ma Ocon fa meglio. Rientra al giro 22 e monta le supersoft, ma c’è un problema alla posteriore destra. Il pit stop allungato gli distrugge la gara: precipita dietro le Sauber e non riesce ad attaccarle. È 14° al traguardo.

KEVIN MAGNUSSEN: 5,5 – Stavolta il danese, autore di alti e bassi in questa stagione (a differenza dei bassi quasi costanti degli scorsi anni) non fa bene in qualifica ed è solo 19°. Vero che la sua vettura non funziona bene sulle strade del principato, ma Grosjean in Q2 ci entra, lui non ci va nemmeno vicino. Di contro, parte meglio del francese e lo scavalca al via. Poi riesce a precedere Vandoorne, malgrado il belga sia più rapido di lui. Finisce 15°.

STOFFEL VANDOORNE: 5,5 – Il belga è 12° al via, ma Alonso lo sovrasta nuovamente. Degno di nota solo il tappo su Verstappen per consentire allo spagnolo di precedere il pilota Red Bull. Questa mossa, però, distrugge la sua strategia e precipita in mezzo alle Haas. Segue Magnussen, ma senza riuscire ad imbastire un attacco. Chiude 16°.

ROMAIN GROSJEAN: 5,5 – La Haas a Monaco non va proprio, il francese centra la Q2 e va più forte di Magnussen, ma a causa della penalità inflittagli per la partenza di Barcellona gli parte accanto, dalla piazzola numero 18. Parte male, viene passato da Verstappen e dal compagno. Poi il suo ritmo è basso e chiude solo davanti alle Williams che hanno molti problemi, al 17° posto.

SERGEJ SIROTKIN: 6 – Il russo per la prima volta in stagione dimostra forse di valere il posto in Formula 1: distrugge Stroll sul giro secco con la sua disastrosa vettura e centra l’ingresso in Q2, poi si schiera 13°. Si prende dieci secondi di penalità stop&go prima del via per colpa del team, che non gli monta le gomme entro i tre canonici minuti precedenti il giro di ricognizione. La sconta subito, al giro 8, liberandosi del traffico ma precipitando in ultima posizione. In pratica, rimane fuori da qualsiasi lotta e riesce a precedere solo il compagno per colpa, però, esclusiva del team. È 18°.

LANCE STROLL: 5 – Le scuse per il canadese stanno finendo: si prende un distacco pesante dal meno esperto Sirotkin, a parità di macchina (forse: le prime novità se le prende sempre lui, mica il russo). Parte 17°, avanzato di una posizione grazie alla penalità di Grosjean. Buca al giro 9 dopo aver toccato Ericsson e deve rientrare: monta la supersoft, ma è lontanissimo. Al giro 35 buca un’altra volta e gli montano le hypersoft. Fa un’ulteriore sosta al giro 61, termina ultimo, a una vita dal compagno.

BRENDON HARTLEY: 6 – Ancora una volta non entra in Q2 ed è lontanissimo da Gasly, quando invece il giovedì sembrava se la giocasse. È 15° al via, guadagna una posizione grazie alla penalità di Grosjean. Ha un contatto dopo il via e perde pezzi di alettone anteriore per la pista nel corso del primo giro. Poi non va malissimo, si ritrova ai margini della zona punti finché Leclerc, coi freni esplosi, lo centra.

CHARLES LECLERC: 6,5 – Vederlo in Q2 ormai non è più una novità, ma va ricordato che, con la Williams, la sua Sauber è la vettura più lenta del lotto, quindi non si tratta di un’impresa da poco. Parte 14°, ma la sua strategia non funziona benissimo e si ritrova nel traffico. Poi, senza freni, fa di tutto per evitare Hartley, ma non ci riesce anche se non lo prende in pieno.

FERNANDO ALONSO: 7,5 – Torna a Monaco dopo due anni ed è autore di una prestazione sontuosa in qualifica: è 7°. Al giro 19 rientra ai box ed esce davanti a Vandoorne e Verstappen. Nella seconda parte di gara ha un problema al motore e si ritira al giro 51. Peccato, stava facendo un’ottima gara mantenendo il 7° posto.

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