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Rispetto al weekend di gara di Monaco, Ferrari e Mercedes si scambiano il proprio ruolo nei rapporti di forza, anche se la differenza l’hanno fatta più i piloti che le vetture: Lewis Hamilton e Sebastian Vettel hanno corso su un altro pianeta rispetto ai compagni di squadra, letteralmente surclassati financo dal sabato. Ferrari che sembrava avere un passo gara migliore da quanto visto venerdì, ma in gara le Rosse si sono viste poco per aver avuto problemi Vettel dopo una curva e Räikkönen dopo tre giri. Con le ultrasoft le due monoposto italiane ovviamente volavano verso una rimonta completata solo a metà per i problemi del finlandese. Anche un passo sulla carta migliore, però, non sarebbe probabilmente bastato per battere un Hamilton che in Canada ha sempre una marcia in più. Bottas non è esistito rispetto al compagno britannico e anzi, dovrebbe ringraziare la scarsa affidabilità della Red Bull di Verstappen per non aver avuto il minimo problema ad arrivare 2°. Mercedes riscavalca Ferrari nel mondiale costruttori, mentre Hamilton dimezza lo svantaggio tornando a -12 da Vettel tra i piloti.
Red Bull, appunto, che riesce nuovamente ad arrivare sul podio nonostante un passo molto lontano da Ferrari e Mercedes, abile ad approfittare dei problemi altrui, ma con una sola vettura: l’altra si ritira e l’affidabilità inizia seriamente a preoccupare. Anzi, in Canada Force India si è avvicinata molto al team austriaco, ma i suoi piloti Pérez e Ocon sono stati tanto veloci quanto forse stupidi ad ostacolarsi a vicenda, favorendo il podio di Ricciardo e anche il rientro del rimontante Vettel, chiudendo così 5° e 6° quando potenzialmente avrebbero potuto chiudere 3° e 4°.
Toro Rosso oggi male, con entrambe le vetture che non vedono la bandiera a scacchi: per un grave errore di Sainz al via e per un problema d’affidabilità di Kvyat nelle battute finali. Lo stesso risultato è stato ottenuto da Alonso, ancora una volta autore di una gara maiuscola che l’aveva portato saldamente a punti a tre giri dal termine, ma la McLaren l’ha mollato a metà tracciato, mentre Vandoorne ha chiuso mestamente 14° – peraltro rimane in classifica piloti ancora dietro a Giovinazzi, che pure ha corso solo due gare.
Williams sfortunata con Massa, la cui gara è stata letteralmente distrutta al primo giro da Sainz, mentre Stroll porta i primi punti personali alla squadra inglese, la cui vettura comunque oggi ha dimostrato un buon passo, da quarta forza alla pari con Renault; Renault di Hülkenberg, ovviamente, perché come al solito Palmer prende una vita dal compagno, chiudendo fuori dalla zona punti.
Gara condizionata da vari problemi per Haas: Grosjean è rimasto coinvolto dal caos di Sainz alla partenza, ma è riuscito, con la vettura non al 100%, a chiudere a punti; male invece Magnussen, cui non è tanto la performance a mancare, quanto la testa: si prende una penalità assurda per un sorpasso in Virtual Safety Car ai danni di Vandoorne, poi con delle difese molto pericolose. Chiude le gerarchie Sauber, ancora una volta cenerentola del gruppo, con Ericsson stavolta davanti a Wehrlein, ma in penultima e ultima posizione.
Prossimo appuntamento a Baku, in Azerbaigian, tra due settimane. Il tracciato rappresenta un misto tra Monaco e Canada, è un cittadino con due settori molto veloci e uno molto lento. Ferrari dovrebbe andare molto bene, ma Mercedes si difenderà sui lunghi rettilinei. Ci aspetta un altro fantastico Gran Premio.