Formula 1

F1, caso Verstappen-Ocon. Marko attacca: “La Mercedes gli ha promesso un sedile”

Helmut Marko - Foto Heimo Ruschitz - CC-BY-SA-2.0
Helmut Marko - Foto Heimo Ruschitz - CC-BY-SA-2.0

Un pilota Mercedes, al quale è stato promesso un sedile per il 2020, che va addosso al leader della gara: è incredibile“. L’advisor della Red Bull, Helmut Marko, dice la sua riguardo il contatto fra Max Verstappen e Esteban Ocon avvenuto al Gran Premio del Brasile, ventesima tappa del Mondiale 2018 di Formula 1. Al 44° giro della gara di Interlagos il pilota francese della Force India, nel tentativo di ‘sdoppiarsi’, è entrato in collisione con la Red Bull dell’olandese causando il doppio testacoda. Un contatto che ha consegnato la vittoria alla Mercedes di Lewis Hamilton a discapito proprio di Verstappen, quest’ultimo furioso nel post-gara. Marko, analizzando l’episodio, ha esposto un suo retropensiero secondo il quale Ocon abbia agito intenzionalmente contro Verstappen proprio per favorire la Mercedes, scuderia ove probabilmente il francese sarà pilota di riserva nella stagione 2019.

Qualcuno avrebbe potuto dirgli: ‘questo è il leader, ha gomme nuove, non lo attaccare’ – ha sottolineato Marko pungendo anche la gestione al muretto Force India – Impensabile che un tale idiota possa ricevere solamente una penalità di dieci secondi, mi aspettavo lo fermassero. Ocon dovrebbe essere contento che Jos (padre di Verstappen, ndr) non sia stato ai box in questa occasione“. Toto Wolff, team principal Mercedes, respinge completamente l’allusione di Marko: “Questo è il modo di agire del dottor Marko e lo lascio volentieri a lui. Non voglio perdere tempo e rovinarmi una giornata nella quale festeggiamo il quinto titolo iridato. Ocon? È stato molto sfortunato. Voleva semplicemente sdoppiarsi dopo aver montato le gomme morbide e penso che avrebbe volentieri evitato di scontrarsi con il leader della corsa e di finire al centro delle polemiche“. Poi sul futuro del pilota, ad un passo dall’addio dalla Force India: “È tutto nelle sue mani” ha concluso Wolff.

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