Formula 1

F1, il bilancio di metà stagione: Sainz il leader degli “altri”, Raikkonen una certezza

Carlos Sainz, McLaren F1 - Foto Bruno Silverii
Carlos Sainz, McLaren - Gran Premio d'Australia, Foto Bruno Silverii

Vi siete mai chiesti come sarebbe una Formula 1 un po’ più aperta, con scuderie più vicine fra loro che tengano col fiato sospeso gli appassionati nella lotta al titolo iridato? Mercedes, Ferrari e Red Bull sono le tre regine della F1, tre team che per distacco dominano sul resto della griglia con apparente facilità. Gli altri sette, invece, si contendono il titolo definito “degli altri” e in questa prima parte di Mondiale 2019 c’è un protagonista che spicca su tutti: Carlos Sainz. Il pilota spagnolo della McLaren sta vivendo la stagione più importante della sua carriera dopo esser stato sovrastato dal talento di Max Verstappen in Toro Rosso e dopo aver trascorso un’annata difficile in Renault dopo esser stato scaricato dal progetto Red Bull. Per analizzare meglio la stagione “degli altri” abbiamo realizzato una classifica di quattordici piloti (Mercedes, Ferrari e Red Bull esclusi) attribuendo i classici punti da GP (es. Sainz 25 punti in Ungheria, quinto al traguardo ma primo in classifica escludendo Hamilton, Verstappen, Vettel e Leclerc).

LA CLASSIFICA “RICALCOLATA” DEL RESTO DELLA GRIGLIA

  1. Carlos Sainz (McLaren) 184
  2. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) 133
  3. Lando Norris (McLaren) 117
  4. Daniel Ricciardo (Renault) 112
  5. Daniil Kvyat (Toro Rosso) 108
  6. Sergio Perez (Racing Point) 105
  7. Alexander Albon (Toro Rosso) 99
  8. Nico Hulkenberg (Renault) 87
  9. Lance Stroll (Racing Point) 85
  10. Kevin Magnussen (Haas) 82
  11. Romain Grosjean (Haas) 47
  12. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) 42
  13. George Russell (Williams) 14
  14. Robert Kubica (Williams) 8

SAINZ COSTANTE – Lewis Hamilton con la sua Mercedes in 12 gare ha totalizzato 250 punti, numeri certamente non paragonabili a quelli di Sainz su McLaren nemmeno con la classifica ricalcolata. Ma la differenza che lo spagnolo sta facendo in questa prima parte di stagione è davvero impressionante. Tante volte a ridosso dei top-team, qualche volta agevolmente davanti alla Red Bull di Pierre Gasly e un passo costante che ha permesso alla McLaren di volare in alto nella classifica costruttori. Il teamwork con il giovane Lando Norris, in poco tempo diventato un idolo per gli appassionati di F1, funziona alla grande e tra i due c’è grande rispetto. Ma si sa che il primo rivale di un pilota è il suo compagno e vedere un virtuale gap di 67 punti (più o meno paragonabile ai 62 di Hamilton su Bottas) farà sicuramente piacere a Carlos.

RAIKKONEN LA CERTEZZA – Ma tra le due McLaren in questa classifica c’è ancora un giovanotto di quarantanni che dopo la seconda esperienza in Ferrari ha voluto proseguire il suo percorso in un team minore. Kimi Raikkonen in Alfa Romeo continua a convincere, proprio come se si trovasse ancora al volante della Rossa. La monoposto di Hinwil non è sempre stata all’altezza della situazione ma Kimi ha saputo trarre il massimo sfruttando anche i passaggi a vuoto dei rivali. I 133 punti virtuali (31 in campionato) contro i 42 del compagno Antonio Giovinazzi (1 nel Mondiale) rappresentano una differenza lampante di prestazione.

IL RESTO DELLA GRIGLIA – Dietro ai due McLaren e all’intramontabile Kimi in questa classifica troviamo Daniel Ricciardo, trasferitosi in Renault in cerca di un progetto vincente. La scuderia francese non solo non è riuscita a insidiare i top-team ma non è riuscita nemmeno a imporsi nel resto della griglia. Ricciardo, come i numeri dimostrano, fa la differenza su Nico Hulkenberg seppur i due piloti siano stati “vittime” più volte di problemi tecnici. Sorprende la Toro Rosso con una delle coppie più interessanti formata da Albon-Kvyat, quest’ultimo sul podio nel pazzo Gran Premio di Germania. In Racing Point Sergio Perez continua a dominare su Lance Stroll mentre la Haas perde posizioni a causa dello scarso rendimento di Magnussen-Grosjean. Capitolo a parte la Williams: scuderia mai in gara inchiodata nelle ultime due posizioni, fatta eccezione a Hockenheim (Kubica a punti grazie alla penalità dei due Alfa Romeo) e Budapest (Russell 16° in qualifica).

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