Amarcord

L’angolo del ricordo: Hamilton mette nel mirino Verstappen tra le curve dell’Hungaroring

Lewis Hamilton, Mercedes F1 - Foto Bruno Silverii
Lewis Hamilton, Mercedes - Gran Premio d'Australia, Foto Bruno Silverii

Difficilmente nella Formula 1 moderna una sosta in più rischia di essere la carta vincente. Col passare degli anni le gare si sono appiattite, passando dalla massima velocità con la massima prestazione a dei GP talvolta fin troppo dettati dalla strategia e dalla gestione gomme. Ma quando un pilota torna ai box, specialmente negli ultimi giri, si crea tensione e insicurezza nel resto del gruppo. È ciò che è accaduto nei giri finali del Gran Premio d’Ungheria 2019 dove a lottare per la vittoria furono Max Verstappen e Lewis Hamilton.

L’appuntamento odierno de ‘L’angolo del ricordo’ è dedicato proprio alla tappa dello scorso anno all’Hungaroring con Max in pole e Lewis costretto a inseguire la Red Bull dell’olandese. In una pista dove difficilmente si trovano gli spiragli giusti per superare una vettura, Verstappen fu concreto e intelligente in tutte le sue difese contro Hamilton. Ma il britannico, grazie alla geniale idea del muretto box Mercedes, riuscì a estrarre il coniglio dal cilindro.

Mossa cinica da parte delle Frecce d’argento che nel finale di gara richiamarono Hamilton per un nuovo cambio gomme nel tentativo di ricucire il gap con il consueto ‘Hammer-time’. E fu proprio così perché dopo essersi liberato di tutte le difficoltà, con soli 12 giri dal termine Lewis si ritrovò a 12 secondi di gap da Verstappen. Con pista libera e dunque aria pulita davanti, il britannico a partire dal 63° giro annullò i restanti 6 secondi per poi attaccare agevolmente Max. Una guida da maestro per uno dei consueti capolavori di Lewis: inseguimento da brividi.

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