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Super Bowl 2018, New England Patriots-Philadelphia Eagles 33-41: Brady lascia con una sconfitta

Tom Brady - foto di Jeffrey Beall CC 3.0 Unported

Dopo settimane di attesa spasmodica negli Stati Uniti e per la verità in tutto il mondo, arriva finalmente il momento del Super Bowl 2018. L’edizione numero 52 dell’atto conclusivo del campionato NFL va in scena nel freddo di Minneapolis e mette di fronte gli habitué dei New England Patriots di Boston e Philadelphia Eagles, data da molti come vittima sacrificale sull’altare di Tom Brady e soci: e invece sono proprio gli outsiders a trionfare per 33-41 per la prima volta, sfruttando anche un errore clamoroso del numero 12 in maglia bianca nel momento decisivo: il quarterback quarantenne lascia così con una sconfitta prima del probabile ritiro al quale medita da tempo.

PARTONO MEGLIO GLI EAGLES – Si parte alla mezzanotte e mezza italiana, con i Patriots che scelgono di calciare concedendo il primo attacco agli Eagles. Primo drive lunghissimo, più di sette minuti con Clement che riesce a correre verso le 5 yards concedendo ai suoi un 1st e goal. Una falsa partenza dell’attacco arretra alle 7 yards Philadelphia, Foles lancia in end zone ma trova l’anticipo di un avversario. A questo punto glo Eagles decidono di calciare e il field goal va a segno, per i primi tre punti dell’incontro messi a referto dal kicker Elliott. Entra finalmente Tom Brady per il primo attacco New Englang: alternando lanci e corse i campioni in carica si portano intorno alle 9 yards per un 3rd e 4 Patriots, che porta a un lancio incompleto. New England decide di calciare e Gostkowski pareggia i conti sul 3-3. Alla ripresa del gioco Gostkowski non calcia benissimo e consente a Barner di arrivare indisturbato anche fino alle 23 yards. Subito dopo è Blount a dare letteralmente spettacolo scartando due marcatori e sfuggendo dalla presa di un difensore, portandosi a stretto giro di posta dalla end zone. Sale in cattedra Foles, che era destinato, ma solo sulla carta, a restare nell’ombra del rivale Brady: lancio profondissimo per Jeffery, che aggancia al volo e fa touchdown, il primo di questo Super Bowl. 9-3 che resta tale, perché Elliott non riesce a convertire il punto aggiuntivo calciando male. Tom Brady decide che è il momento di alzare i giri del motore e si prodiga in un lancio fenomale per Amendola, grazie al quale guadagna praticamente 50 yards. Finisce però il primo quarto, ma si ripartirà dalla stessa posizione a campo invertito.

SHOW PHILADELPHIA, POI HALF SHOW DI TIMBERLAKE –  Secondo quarto che si apre subito con l’opportunità per Gostkowski di calciare un field goal: errore clamoroso però del centro, che si lascia inizialmente sfuggire l’ovale e manda in tilt il proprio kicker, che colpisce incredibilmente il palo. E’ quasi l’una e mezza italiana quando accade uno degli episodi che la regia americana si divertirà a mandare più spesso in onda durante i break successivi: Brady decide di variare il copione e si libera sulla corsia per ricevere da Amendola. In un ruolo non suo, la sfera per lui diventa quasi una saponetta e gli sfugge via goffamente dalle mani. Pochi minuti dopo brutto infortunio per Cooks dei Patriots, che viene colpito in un brutto frontale: non può più rientrare in campo. Si riprende il gioco e Jeffery riesce a ricevere un lancio molto complesso e spettacolare di Foles, e così si entra in zona punti: la corsa successiva di Blount è strepitosa e dalle 21 yards riesce a sfondare fino alla end zone per un pazzesco touchdown: 15-3, si mette male per New England, che però viene graziata dagli avversari, che per recuperare l’errore precedente di Elliott decidono di tentare la conversione da due punti, senza successo. Un incompleto di Brady porta a un field goal dalle 45 yards che stavolta viene segnato da Gostkowski. In chiusura di secondo quarto arriva il touchdown di White per i Patriots, con una corsa in slalom super-G evitando due placcaggi. Gostkowski sbaglia di molto nella conversione del punto aggiuntivo e così il parziale è di 15-12. A trenta secondi dalla fine della prima metà arriva l’incredibile touchdown di Foles: nessun errore, per la prima volta nella storia del Super Bowl un quarterback riesce a volare in end zone dopo una ricezione: proprio quello che pochi minuti prima non era riuscito a Brady, quasi un guanto di sfida. Elliott è preciso ed è 22-12. Si va alla lunga pausa, con l’half time show di Justin Timberlake.

TERZO PERIODO – Finito lo show, si torna in campo con i Patriots che devono rialzare la testa, e lo fanno alla grande sull’asse Brady-Gronkowski: i due si trovano a meraviglia per due volte, poi 1st e goal dalle 8 yards che consentono il touchdown allo stesso Gronkowski. Il quasi omonimo Gostkowski non sbaglia ed è 22-19. Ai meno 7 dalla fine del terzo quarto l’episodio più controverso: Foles trova dal 3rd down Clement, che è fenomenale nella ricezione da 22 yards e fa touchdown. Entra però in scena la moviola, che vuole far luce su quanto fatto da Clement: probabilmente non aveva il pieno possesso della palla quando ha poggiato per la prima volta entrambi i piedi sulla end zone, e quando il possesso c’era aveva forse la punta del piede fuori. Dopo minuti di suspence gli arbitri confermano la decisione iniziale, favorevole al touchdown Eagles. Elliott segna l’extra point ed è 29-19. Comincia subito dopo un drive lungo ed estenuante per i Patriots, che non hanno altra chance se non quella di trovare la end zone, che Hogan riesce puntualmente a trovare su un lancio perfetto di Tom Brady. Gostkowski non fallisce ed è 29-26, match pazzesco. Si arriva alla fine del terzo periodo con Foles che saggiamente lascia scorrere il tempo per ripartire nel quarto dal 3rd e 3.

BRADY TRADISCE I PATS SUL PIU’ BELLO – Quarto e ultimo periodo decisivo e tiratissimo: Eagles subito a segno con un field goal trasformato da Elliott per il 32-26, quindi sale in cattedra ancora una volta la coppia Brady-Gronkowski e arriva un altro touchdown in ricezione, quello che vale il pareggio. Gostkowski sigla l’extra point che vuol dire sorpasso Patriots per la prima volta. A questo punto inizia un drive lunghissimo e spezzettato da parte di Philadelphia, nel quale Foles sembra apparentemente in confusione e poco lucido. Trova però un lungo che porta sul 3rd e 7, da qui il lancio per Ertz porta al touchdown Eagles, non senza un attimo thriller a causa di una rewiev: era però abbastanza chiaro già in presa diretta che il punto fosse regolare. Philadelphia a questo punto prova la conversione da due per portare il vantaggio a +7, ma sbagliano e restano sul +5, consentendo ai meno due dal termine l’ultimo drive a Brady e soci. Ai 2.09 dalla fine l’episodio che decide il match: Brady è macchinoso nel pensare il lancio e viene aggredito da Graham, che gli soffia la sfera grazie alla collaborazione di Barnett. Incredibile errore della leggenda Brady, inaspettato da uno come lui in un momento così importante. Possesso ora per Philadelphia, che può gestire i due minuti finali. Eagles che decidono di calciare il field goal da 46 yards ed Elliott non sbaglia: è 33-41. Un vantaggio che non consente loro di poter festeggiare con un minuto d’anticipo, dal momento che con un touchdown e una trasformazione da due punti aggiuntivi i Pats trascinerebbero l’incontro ai supplementari. Difficile, quasi impossibile, anche perché i campioni in carica non hanno time out a disposizione e devono percorrere 90 yards in pochi secondi. Nulla di fatto per Brady e soci, che abdicano dopo la rimonta che lasciava presagire a un senso di dejavu rispetto alla scorsa edizione. Prima vittoria della sua storia per Philadelphia, che celebra il proprio quarterback Foles, in grado di battere Brady in quello che era quasi sicuramente il suo ultimo Super Bowl in carriera.

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