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Nfl, niente stipendio ai no vax in caso di focolai

La Nfl usa il pugno di ferro per contrastare i No Vax. La lega statunitense ha avvertito le squadre che nella prossima stagione, al via a settembre, tutte le partite dovranno essere disputate nell’arco delle diciotto settimane di calendario, con eccezioni solo su richiesta dalle autorità governative, degli esperti medici, o a discrezione del Commissioner. In caso di eventuali focolai di Covid fra atleti non vaccinati tali da determinare l’annullamento della gara, oltre a subire la sconfitta a tavolino la squadra interessata dovrà coprire le perdite di quella avversaria e i suoi giocatori non riceveranno lo stipendio settimanale, come si legge nel memo inviato dalla Nfl alle società.

Sappiamo che i vaccini sono sicuri ed efficaci e rappresentano il passo migliore che ciascuno può fare per difendersi dal coronavirus. I vaccini continuano a garantire una forte immunità contro le varianti, inclusa la delta”, spiega la Nfl nel documento, in cui si precisa che al momento più del 75% dei giocatori hanno iniziato il processo di vaccinazione e oltre metà dei club ha vaccinato più dell’80% dei suoi atleti. Il protocollo di gestione dei contagi precisa inoltre che se una persona vaccinata risulta positiva ed è asintomatica, sarà isolata e potrà tornare a disposizione dopo due tamponi negativi ad almeno 24 ore di distanza, per poi essere testata ogni due settimane.

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