Editoriali

Da Eder a De Rossi, la grinta di Conte ha contagiato tutti

Antonio Conte - Foto Nazionale Calcio CC BY 2.0

Pur di vincere mi faccio spaccare in due“. L’immagine dell’Italia che manda al tappeto il Belgio nel primo atto di Euro 2016 è la maschera di sangue del ct Conte che si ferisce vicino al naso dopo il gol di Giaccherini: “Colpa di Zaza, mi ha dato una testata“. Difesa alta con un Bonucci alla Beckenbauer e aggressività in ogni zona del campo, il tecnico azzurro in versione Rocky Balboa ha forgiato una squadra da battaglia che ha ridimensionato il Belgio, una delle favorite di questo Europeo.

“Ad allenatori invertiti avrebbe vinto il Belgio”, la certezza di Federico Balzaretti, ex terzino della Roma e della Nazionale, oggi commentatore nello show Rai, “Il Grande Match”. Mentre su Sky Sport Del Piero scherza con Bonucci (“Non me li hai mai fatti quei passaggi alla Juve“), nel programma di Insinna si alternano le opinioni di Tardelli (“Il Belgio non è una grande squadra“) e le analisi di Sacchi (“Sono convinto che l’Italia possa giocare anche meglio nelle prossime partite“). Si parla di “unità di intenti”, si sottolinea la “capacità di soffrire” degli azzurri e si rimarca il valore del gruppo (e del blocco Juve). Non solo la partita a tutto campo del jolly Giaccherinho, restano negli occhi i ripiegamenti profondi di Eder: “Le critiche? Non leggo i giornali, vedo poco i programmi sportivi. Non mi interessa quello che dicono di me. So quanto valgo“. Orgoglio e consapevolezza anche nelle parole di De Rossi: “Dite che sono rinato con la Nazionale? Io non sono mai morto”. La grinta di Conte ha contagiato tutti.

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