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Coni, Malagò: “27 gennaio data rovente per lo sport italiano”

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto Osservatorio Promozione Sportiva

“Il 27 gennaio è una data importante, direi sacra per lo sport italiano perché prima della Sessione del Cio non ci saranno altri Esecutivi. Per noi è un tema caldo, rovente. La nostra Via Crucis dura da due anni e 20 giorni, oggi il Paese ha un’altra priorità e ci auguriamo quello che è stato promesso a tutti i livelli possibili istituzionali”. Così Giovanni Malagò commenta l’imminente appuntamento per lo sport italiano che vedrà il Coni oggetto di valutazione da parte dell’Esecutivo del Cio, che dovrà appurare se la mancata autonomia del nostro comitato sportivo possa comportare la violazione della Carta Olimpica e dunque il fatto che l’Italia non potrebbe presentarsi in modo ufficiale alle Olimpiadi di Tokyo (gli atleti parteciperebbero ma non a nome del nostro paese).

La questione della mancata autonomia del Coni “va avanti da due anni. Non so se c’è stata malafede o ignoranza ma, come ha detto Franco Carraro, c’è stata una profonda sottovalutazione di tutta la questione. Da parte mia sto facendo tutto quello che si può fare, con la coscienza sono a posto”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò parlando delle possibili sanzioni del Cio verso l’Italia per la mancata autonomia del Comitato olimpico nazionale. “Nel mese di novembre del 2019 c’è stato un incontro di tre ore a Milano tra il Cio e il Governo italiano – ha raccontato Malagò al termine della Giunta nazionale al Foro Italico – Alla fine di quel confronto il Cio ha inviato una richiesta di garanzie al Governo italiano per uscire fuori dalle dinamiche del contratto di servizio. Stiamo parlando del 20 novembre: è un miracolo non fare polemica, ma ti cascano le braccia. Ora mi stupirei se il Cio non prendesse provvedimenti, comunque il tempo ancora c’è ma deve uscire qualcosa, una norma, che dimostri l’impegno del Governo sul tema”.

Sulla possibilità di vaccinare gli atleti in vista dei Giochi di Tokyo “il Coni non può perorare la causa dei nostri rappresentanti. Non sono così sprovveduto, la situazione rischierebbe una speculazione e una strumentalizzazione in particolare sui social: gli atleti non meritano di finire nella bufera. Sta al Governo fare una valutazione ed è chiaro che nel momento giusto sottoporremo la questione”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò al termine della Giunta nazionale al Foro Italico. “Che poi tanti atleti, con grande rispetto, si chiedano cosa succederà è un dato di fatto – ha aggiunto. E non è neanche giusto che nel mondo alcuni paesi hanno sottoposto a vaccinazioni gli atleti delle loro squadre”.

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