Olimpiadi Tokyo 2020

Tokyo 2020, regolamento taekwondo: come funziona, tutto quello che c’è da sapere

Vito Dell'Aquila Taekwondo
Vito Dell'Aquila - Foto profilo ufficiale Facebook

Il regolamento completo del taekwondo, una delle discipline presenti agli ormai imminenti Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Le regole di questo sport sono state emanate dalla World Taekwondo Federation ed applicate ad ogni livello di competizione. I combattimenti si svolgono su un campo ottagonale largo 8 × 8 m, tra due atleti muniti di protezioni. Il combattimento si basa sull’assegnazione di punti ed è articolato in tre round da due minuti ciascuno, con una pausa di un minuto tra i round. Ogni atleta deve assolutamente indossare corazza con sensori, caschetto con sensori, conchiglia, paradenti, guantini, parabraccia, paratibia e parapiedi con magneti.

Ai Giochi Olimpici le categorie, diversamente rispetto ad altri eventi in cui sono dieci, si riducono a quattro in quanto vengono fuse a due a due le categorie di peso della classe Seniores, decisione presa dalla WTF insieme al Comitato Olimpico Internazionale.

Maschile
-58 kg
58-68 kg
68-80 kg
+80 kg

Femminile
-49 kg
49-57 kg
57-67 kg
+67 kg

I colpi portati sulla corazza dell’avversario con tecniche di calcio valgono 2 punti, 4 se in rotazione, mentre con il pugno 1 punto; i colpi in testa con sole tecniche di calcio valgono invece 3 punti, 5 se in rotazione. Il contatto è pieno e il KO è valido. Non c’è un limite di colpi, ad eccezione a meno di attacchi fallosi o di una qualsiasi altra azione che richieda l’intervento dell’arbitro. Un colpo, inoltre, è per essere valido deve soddisfare alcuni requisiti di potenza e precisione.

Una volta conclusi i tre round l’atleta con il punteggio più alto porta a casa la vittoria, che è possibile raggiungere anche per una differenza di punti pari a 20, tuttavia deve in ogni caso essersi concluso almeno il secondo round. In caso di parità si disputa un quarto round della durata di 1 minuto in cui vale la regola del Golden Point: vince l’atleta che riesce a segnare per primo un punto o se all’avversario vengono assegnate due penalità. Se anche il quarto round in parità, la vittoria viene assegnata secondo il numero di colpi registrati dal sistema elettronico, al numero di round vinti, al numero di penalità accumulate nel match e in un’ultima istanza, se perdurasse una situazione di parità, la vittoria è determinata a maggioranza dalla squadra arbitrale, che è composta da 2 giudici d’angolo ed un arbitro centrale.

I punti aggiuntivi generati da un calcio in rotazione andato a segno sono assegnati dai giudici d’angolo con pulsantiere elettroniche collegate al medesimo computer. Le azioni proibite, sono punite con la deduzione di punto, ovvero l’aggiunta di un punto all’avversario. Se un atleta riceve penalità complessiva di 10 punti assegnati all’avversario, viene dichiarato perdente per penalità.

Ecco tutte le azioni fallose che vengono punite dai direttori di gara:

  • uscire dalla linea di confine con un piede
  • cadere
  • evitare il combattimento (girare la schiena, chiede l’interruzione, rimanere inattivi, scappare, rannicchiarsi, fingere lesioni)
  • prendere, trattenere, spingere l’avversario
  • attaccare sotto la cintura
  • difendersi da un attacco alzando il ginocchio
  • colpire con la testa o con il ginocchio
  • colpire il viso dell’avversario con attacchi di pugno
  • proteste e comportamento antisportivo (dell’atleta e/o del suo coach).
  • attaccare l’avversario dopo l’interruzione dell’arbitro
  • attaccare l’avversario caduto
  • interrompere o boicottare lo svolgimento dell’incontro (da parte dell’atleta e/o del suo coach)
  • proteste e comportamento antisportivo particolarmente gravi (dell’atleta e/o del suo coach)

I coach degli atleti possono richiedere l’ausilio dell’Instant Video Replay (IVR), che permette di verificare, tramite l’esaminazione della ripresa video, eventuali reclami, ma non tutte le azioni possono essere contestate tramite. Non possono essere accolte le richieste relative ai punti assegnati dal sistema elettronico e per gli attacchi di pugno. Ogni coach ha un numero illimitato di richieste di IVR finché queste vengono accettate, ma gli viene revocata la possibilità di reclamare l’IVR per quel combattimento dopo che una sua richiesta è respinta.

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