Ciclismo

Tour de France 2021, il punto dopo la prima settimana: Pogacar sembra inarrestabile

Tadej Pogacar - Foto Twitter

Il Tour de France 2021 vede oggi la prima delle due giornate di riposo, dopo aver affrontato le prime nove tappe. Alla fine della prima settimana la corsa francese ci ha già regalato tante emozioni e belle azioni sulla strada, ma anche molte cadute che sono costate il ritiro a vari corridori, tra i quali spicca indubbiamente Primoz Roglic. Non c’è dunque stato e non ci sarà il duello tra i due sloveni giunti in prima e seconda posizione lo scorso anno, che questa volta abbiamo potuto assaporare solamente nelle prime due frazioni del Tour, quelle con l’arrivo in cima ad uno strappo vinte da Alaphilippe e Van der Poel.

Cosa è successo fino ad ora – La sensazione era quella che poteva esserci un gran duello tra i due sulle montagne, ma la caduta di lunedì scorso in una tappa di relativamente facile ha costretto Roglic al ritiro dopo la tappa di sabato, per via della troppa fatica in seguito alle numerose ferite. Tadej Pogacar dal canto suo ha dimostrato una forma incredibile sin dalle prime due tappe collinari, dove si è fatto vedere già piazzato, per poi imporsi nettamente nella cronometro di Laval davanti a corridori specialisti delle prove contro il tempo. Ma il vero spettacolo il classe 1998 lo ha fatto vedere nella frazione con arrivo a Le Grand Bornand, scattando a 32 chilometri dall’arrivo e togliendosi di ruota tutti i rivali per la classifica generale. La progressione fatta vedere nel finale di tappa è stata impressionante, con lo sloveno che ha ripreso quasi tutti i fuggitivi della prima ora e ha inflitto distacchi pesantissimi a tutti, a partire da Richard Carapaz. Alla fine delle prime nove tappe Pogacar può dunque contare 2’01’’ di vantaggio su Ben O’Connor, capace di rientrare in classifica grazie all’impresa d’altri tempi di ieri, 5’18’’ su Uran, 5’32’’ su Vingegaard e 5’33’’ su Carapaz. Nelle frazioni per velocisti invece abbiamo visto una vittoria di Tim Merlier, e due emozionanti vittore di Mark Cavendish, al ritorno al successo al Tour dopo cinque anni e dopo tre stagioni molto negative.

Cosa possiamo aspettarci da qui alla fine – Guardando la classifica generale sembra quasi impossibile pensare ad un vincitore diverso da Tadej Pogacar. Lo sloveno ha infatti dimostrato una completa superiorità su tutti i terreni, che grazie ad una maturità e una gestione della corsa maggiore rispetto allo scorso anno, sopperisce alla difficoltà della squadra, che non sempre riesce a supportarlo al meglio. L’unica incognita come ha rivelato lo stesso Pogacar è quella legata al caldo, che sia nella tappa del doppio Ventoux sia sui Pirenei si farà sentire molto e per Tadej sarà di fatto una prima volta, dato che sia la Vuelta 2019 chiusa al terzo posto sia il Tour 2020 vinto, si erano disputati a settembre, e dunque con temperature minori. Dietro lo sloveno la lotta per gli altri due posti sul podio è invece molto aperta, con tutti i corridori attualmente in top ten che possono ambire almeno al terzo posto. Ben O’Connor con la fuga di ieri è riuscito a salire di molto in classifica, dove ora occupa il secondo posto con più di 3 minuti sul terzo, Rigoberto Uran. Tra il terzo e l’ottavo, che è al momento Alexey Lutsenko, ci sono invece appena 54 secondi, che lasciano la corsa francese apertissima per il podio. Nelle prossime tappe di montagna sarà ovviamente da vedere la tenuta di O’Connor sulle tre settimane, dato che questa è la prima volta in cui l’australiano tenta di fare classifica in un grande giro. Ad ogni modo almeno per il secondo e il terzo posto la lotta è aperta e si risolverà probabilmente solo sui Pirenei se non nella cronometro conclusiva. Una bella lotta ci sarà anche per la maglia verde, al momento indossata da Mark Cavendish, alla quale ambiscono con prepotenza Michael Matthews e Sonny Colbrelli. I due sono riusciti a rosicchiare punti all’inglese inserendosi nelle fughe della prima ora e conquistando punti agli sprint intermedi, e sicuramente cercheranno di rifarlo non appena possibile dato che invece sugli arrivi piatti Cavendish è superiore ad entrambi. Si è visto poco fin ad ora, ma non si può escludere dalla lotta il sette volte vincitore Peter Sagan, che si trova al momento a 98 punti dal leader, ma sicuramente darà battaglia fino all’ultima tappa.

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