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Raramente i veri campioni sbagliano per due volte di fila, immaginiamoci le possibilità che questo accada quando si parla di un fenomeno come Peter Sagan. E infatti lo slovacco campione del mondo non fallisce, fa sua la seconda tappa del Tour de France 2018 e si prende anche la maglia gialla in virtù degli abbuoni. Niente da fare per Fernando Gaviria, tagliato fuori come altri sprinter da una caduta all’ultimo chilometro e costretto quindi ad abbandonare (per il momento) la leadership della generale. Solo applausi per uno straordinario Sonny Colbrelli: l’azzurro della Bahrain Merida resta fuori dai guai nell’intricato finale di La Roche-sur-Yon e per un momento sembra averne per superare Sagan, salvo poi desistere e chiudere al secondo posto. Un risultato comunque di assoluto rilievo, visto che Colbrelli è riuscito a prevalere in un confronto diretto con velocisti del calibro di Arnaud Demare, Andre Greipel ed Alexander Kristoff, giunti proprio in quest’ordine alle sue spalle. Detto di Gaviria, non è andata meglio a Marcel Kittel: il tedesco, dominatore di tante volate 12 mesi fa sulle strade della Grande Boucle, è stato vittima di una foratura a 7 km dal traguardo. Una vera disdetta per lui, piazzatosi terzo nella prima tappa di Fontenay-le-Comte.
Per quanto riguarda i big, giornata decisamente più tranquilla rispetto a quella inaugurale. Fa eccezione Adam Yates: il britannico, gemello del Simon che per due settimane ha sognato di vincere il Giro 2018, è finito a terra anche oggi dopo aver perso 51 secondi insieme a Froome e Porte nella giornata di sabato. Stavolta però il capitano della Mitchelton-Scott è riuscito a rientrare senza perdere altro terreno prezioso.
IL PRIMO SPAURACCHIO – Dopo due giornate da sprint, ecco che il Tour 2018 propone la sua prima variazione sul tema: la terza tappa è infatti l’attesa (e da molti temuta) cronometro a squadre di 35 km con partenza ed arrivo a Cholet. Si tratta del primo vero e proprio confronto diretto tra i big della generale, alcuni dei quali in possesso di una vera e propria corazzata per questo particolare tipo di prova. Ogni riferimento a Chris Froome e al Team Sky è puramente voluto, visto che corridori come Kwiatkowski, Moscon, Poels, Thomas e Castroviejo potrebbero permettere al keniano bianco di recuperare con gli interessi i 51 secondi persi nella prima tappa. Attenzione anche alla BMC di Porte, mentre la Quick-Step Floors potrebbe provare a riportare Gaviria in giallo anche se pure la Bora-Hansgrohe di Sagan potrebbe difendersi.
E Nibali? Lo “Squalo” ha già sperimentato al Giro del Delfinato come la sua Bahrain Merida sia destinata a perdere terreno in una prova del genere. La speranza è quella che il ritardo non superi il minuto: in tal senso il vantaggio accumulato nella frazione d’apertura rappresentano un bonus prezioso, che potrebbero permettere a Nibali di uscire praticamente indenne da questa cronosquadre molto temuta alla vigilia. Peggio potrebbe andare a Nairo Quintana, che ha già pagato oltre un minuto e ha nella sua Movistar una squadra probabilmente destinata a pagare dazio. Discorso simile dovrebbe valere per Romain Bardet, non certo in possesso di una squadra specializzata contro il tempo. Intanto all’interno del gruppo, senza far troppo rumore, c’è anche Tom Dumoulin: l’olandese con la sua Sunweb potrebbe invece difendersi molto bene e lanciare il primo segnale della sua presenza al Tour.
Non resta che attendere quindi, con la consapevolezza che la classifica generale domani pomeriggio sarà profondamente cambiata.