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Come era prevedibile, il Tour de France 2018 mescola tutte le sue carte con la cronometro a squadre di Cholet della terza tappa. Nel primo scontro, anche se non diretto, tra i big della generale la spunta Richie Porte che conquista la vittoria di tappa con la sua BMC e permette al compagno di squadra Greg Van Avarmaet di vestire la maglia gialla. Pronostici rispettati quindi, visto che ad appena 4″ dai vincitori si piazza il Team Sky di un Chris Froome che si riprende immediatamente i 51 secondi persi nella prima tappa con gli interessi. La squadra britannica piazza in terza posizione della generale il gregario di lusso Geraint Thomas. Promosse anche la Quick-Step Floors, che nel finale vede sfumare il “sogno giallo” di Philippe Gilbert ma tiene in altissima quota Bob Jungels, e la Sunweb di un Tom Dumoulin mai al centro dall’attenzione. L’olandese però adesso è il migliore in classifica dei big e può godersi vantaggi molto interessanti nei confronti di alcuni diretti rivali.
SQUALO IN DIFESA – La prova odierna era sicuramente molto temuta da Vincenzo Nibali e infatti la Bahrain Merida ha puntualmente perso 1’06” dalla BMC e 1’02” dal Team Sky. Una prestazione non convincente di qualche componente del team ha condizionato fortemente il risultato, con il siciliano che è giunto al traguardo con il minimo sindacale di tre compagni. Tra questi un generosissimo Pozzovivo, che però non può certo spostare gli equilibri a cronometro. Lo Squalo ha visto quindi dissiparsi il “bonus” accumulato a sorpresa nella prima tappa e adesso insegue in classifica Froome a 11″: un distacco che comunque sarebbe stato accolto positivamente nelle aspettative dell’immediata vigilia del Tour. Inizia invece ad essere più allarmante il ritardo di 55″ da Dumoulin, che nella classifica dei big precede Uran (convincente con la Education First), Zakarin, Porte, Valverde e Froome.
Nel complesso chi perde più terreno è Romain Bardet: la AG2R si conferma poco adatta a questo format, finendo a 1’15” dalla BMC. Si difende discretamente la Movistar di Valverde, Landa e Quintana, ma quest’ultimo adesso paga a Dumoulin già 1’57” e vede il suo Tour tutto in salita. Eccezion fatta per qualche arrivo insidioso e collinare, questo quadro di classifica dovrebbe accompagnarci fino al pavè della nona tappa e all’inizio delle Alpi, subito seguente a Roubaix.
ANCORA SPRINT – La quarta tappa torna naturalmente a proporre una frazione in linea: 195 km da La Baule a Sarzeau, con la corsa che approda in Bretagna senza alcuna difficoltà altimetrica di rilievo. Imprevisti permettendo quindi dovrebbe essere ancora volata, con tutti i grandi sprinter presenti che cercheranno di lasciare a secco Gaviria e Sagan. Nella speranza che anche Sonny Colbrelli possa replicare la grande performance della seconda tappa.