Ciclismo

Giro d’Italia 2021, da Torino a Tokyo: il treno Ganna inizia la sua corsa in rosa

Filippo Ganna
Filippo Ganna - foto Ragagnin Fabio, CC BY-SA 4.0

Dall’ultima tappa del Giro 2020, alla prima dell’edizione 2021. Sono passati mesi ma Filippo Ganna è ancora una volta il più forte di tutti. Nonostante la pressione delle aspettative, il fuoriclasse piemontese è profeta in patria e fa sua la cronometro inaugurale per le vie di Torino, dove la maglia iridata di campione del mondo contro il tempo splende a velocità spaziale: quasi 59 km/h di media per Ganna, che in meno di nove minuti domina la prova e per il secondo anno consecutivo inizia il Giro in maglia rosa.

PAGELLE PRIMA TAPPA

Una superiorità evidente, che mette in secondo piano la prova superlativa di Edoardo Affini che con il suo secondo posto completa un trionfo italiano che nel settore delle cronometro ha ben pochi eguali nella storia recente della disciplina. Una vittoria, quella odierna, che segna l’inizio di un percorso che per Ganna ha una sola meta finale: l’Olimpiade di Tokyo, dove il peso delle aspettative e dei favori del pronostico sarà ancora più gravoso. Dal rosa di Torino all’oro del Giappone, un sogno che però può diventare realtà e che porterebbe l’azzurro della Ineos direttamente nell’Olimpo dello sport italiano.

Non solo Ganna però, perchè ovviamente la cronometro di Torino ha dato indicazioni interessanti anche in ottica classifica generale. In tal senso i sorrisi più grandi arrivano da casa Deceuninck, dato che Joao Almeida e Remco Evenepoel si sono messi alle spalle tutti i diretti rivali. Nel giorno dell’ufficialità dell’addio del portoghese a fine stagione, il giovanissimo fenomeno belga si conferma un assoluto predestinato. A otto mesi dalla terribile caduta del Giro di Lombardia fa il suo ritorno alle corse e l’esordio assoluto in un grande giro, piazzandosi subito in altissima classifica. Le incognite non mancano, ma Evenepoel è destinato a lasciare il segno in questo Giro e in quelli futuri.

Insieme a loro si distingue anche Aleksandr Vlasov, il russo dell’Astana che è da molti considerato come un serio pretendente quantomeno al podio. In generale comunque regna l’equilibrio, dato anche il chilometraggio ridotto affrontato: a meno di trenta secondi di distacco da Almeida troviamo racchiusi in una decina di secondi quasi tutti gli altri capitani. Da un ottimo Pozzovivo a un combattivo Nibali, passando per Caruso, Carthy, Bilbao, Yates, Mollema e Bernal. Appena più indietro Hindley, mentre si fa già più pesante il distacco di Landa, Bardet e Daniel Martin che del resto hanno storicamente sempre sofferto le prove contro il tempo.

Meritano una menzione speciale Pozzovivo e Nibali. Il lucano è al quindicesimo Giro ed ha ancora la voglia di un ragazzino, lo Squalo ha recuperato a tempo di record dopo la caduta e l’intervento al braccio delle scorse settimane riuscendo a restare con quasi tutti i migliori. Per motivi diversi entrambi potrebbero soffrire nell’arco delle tre settimane, ma il ciclismo italiano punta ancora su di loro e su Fausto Masnada e Davide Formolo per provare a raccogliere qualcosa di importante in classifica generale.

Domani si riparte quindi con la seconda tappa, la prima in linea: da Stupinigi a Novara, dove si attende per lo spettacolo della prima grande volata. Ewan pronto a sfidare Sagan, Nizzolo, il rientrante Groenewegen e anche Elia Viviani, un parterre di velocisti davvero di altissimo livello. Per i big occhi sempre aperti per possibili e pericolosi imprevisti, sempre dietro l’angolo nei primi giorni di un grande giro. Aspettando la quarta tappa, in cui l’arrivo in salita di Sestola potrebbe già cambiare le carte in tavola.

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