Ciclismo

Giro d’Italia 2021, a Foligno è finalmente Sagan. Bruciato Gaviria, italiani delusi

Peter Sagan. Foto Twitter

Peter Sagan lascia finalmente il segno sul Giro d’Italia 2021 e lo fa in grande stile, vincendo la decima tappa da L’Aquila a Foligno e mettendosi sulle spalle anche la maglia ciclamino che cercherà di portare fino a Milano. Mai banale lo slovacco tre volte campione del mondo, che infiamma il finale di tappa grazie alla sua Bora-Hansgrohe: un ritmo indiavolato sul Valico della Somma, a circa 40 km dall’arrivo, mette fuori gioco velocisti del calibro di Merlier, Nizzolo e Groenewegen.

DECIMA TAPPA: ORDINE DI ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE AGGIORNATA

LE PAGELLE DELLA TAPPA

Una tattica non nuova per Sagan, che corre sia per la vittoria di tappa che per la classifica a punti della maglia ciclamino e in questo modo esclude dallo sprint in terra umbra due diretti rivali. Poi però il vero capolavoro arriva negli ultimi 1500 metri: Bodnar e Oss lo lanciano alla perfezione e Peter resiste alla grande al ritorno di Fernando Gaviria, che deve quindi accontentarsi della piazza d’onore. Terzo posto e terzo podio da inizio Giro per un ottimo Davide Cimolai, il quale anche oggi tiene altissima la bandiera italiana. Una giornata non positiva per i velocisti azzurri, anche se Stefano Oldani convince con il quarto posto. Detto delle difficoltà di Nizzolo, Elia Viviani ha il merito di tener botta in salita ma poi nel finale rimane chiuso e non va oltre il nono posto.

Per gli uomini di classifica una giornata relativamente tranquilla prima del giorno di riposo, ma con un finale scoppiettante: il traguardo volante vede infatti Evenepoel e la maglia rosa Bernal sprintare per i secondi di abbuono, con il belga che “ruba” un secondino al leader della generale. Un fatto quasi insignificante per la classifica, ma che fa capire quanto questo Giro sia tirato e pronto a regalare emozioni in ogni momento. A partire dalla prossima tappa, perchè mercoledì la Corsa Rosa riparte con l’undicesima frazione da Perugia a Montalcino, 35 km di strade bianche negli ultimi 70 km e potenzialmente il rischio di attacchi e distacchi ben più gravi delle salite affrontate finora.

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