Ciclismo

Giro d’Italia 2020, il bilancio della prima settimana: tra ritiri e sorprese regna l’incertezza

Vincenzo Nibali - Foto Twitter

Primo giorno di riposo al Giro d’Italia 2020, che in attesa di ripartire domani con la decima tappa da Lanciano a Tortoreto offre diversi spunti di interesse al termine della prima settimana di corsa. Un’edizione stravolta e comunque destinata a passare alla storia, con i ritiri e i colpi di scena delle tappe iniziali che hanno reso ancora più incerta la Corsa Rosa: gli abbandoni di Miguel Angel Lopez, Aleksandr Vlasov, Geraint Thomas e Simon Yates hanno privato lo spettacolo di alcuni dei principali interpreti ma allo stesso tempo hanno aperto a tante ipotesi potenzialmente molto affascinanti.

A poco meno di metà Giro l’impressione è che in tanti sentano la pressione e la pesantezza di un’occasione forse unica. Trionfare in maglia rosa è sempre un risultato straordinario, indipendentemente dagli avversari che si trovano sulla strada. I due corridori più attesi adesso rispondono ai nomi di Vincenzo Nibali e Jakob Fuglsang: il primo sa di avere gli occhi di tutti addosso e che qualunque risultato diverso dalla vittoria sarebbe vissuto come un mezzo fallimento, il secondo ha invece la grande chance di far suo un Grande Giro dopo che i palcoscenici di tre settimane lo hanno sempre respinto in passato.

Entrambi però devono fare i conti con tanti ottimi corridori in cerca della grande consacrazione: da Kelderman a Kruijswijk passando per Majka, Pello Bilbao e l’inossidabile Domenico Pozzovivo. Tutti racchiusi in meno di un minuto ma tutti alle spalle dell’attuale maglia rosa: il portoghese Joao Almeida combatte su ogni salita e per il momento è riuscito a tenere il simbolo del primato. I dubbi sulla sua tenuta sulle tre settimane e sulle grandi salite permangono, ma sono dubbi che riguardano anche altri corridori ben più esperti e blasonati di lui. A Roccaraso ci si attendeva spettacolo, ma tutti sembrano avere molto da perdere e poco da guadagnare: non sempre equilibrio è sinonimo di emozioni e attacchi nel ciclismo.

Il tutto senza dimenticare il Covid-19, con i tamponi dietro l’angolo, ma sopratutto la grande incognita meteo che incombe sulla terza settimana. La neve sta già cadendo copiosa, allo stato attuale affrontare Stelvio, Colle dell’Agnello e Izoard sembra quasi un miraggio: resta da capire se le alternative presenti nella mente degli organizzatori possano garantire quel chilometraggio di salite lunghe e impegnative che per Nibali potrebbero essere terreno vitale nel tentativo di riconquistare il Giro. Si riparte da Lanciano, con destinazione Milano: allacciatevi le cinture, può succedere di tutto.

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