Ciclismo

Ciclismo, Vuelta España 2018: pagelle seconda tappa

Alejandro Valverde - Foto Laurie Beylier CC BY 3.0

Alejandro Valverde 10: arrivo fatto su misura per lui e il murciano non tradisce le attese. Scatta a 500 metri dal traguardo per riprendere De Plus, bravo a mettersi a ruota di Kwiatkowski prima dell’ultima curva e perfetto nel superarlo a 100 metri dal traguardo. Con questa vittoria sono 12 i successi nel 2018 per il campione spagnolo. Chapeau.

Michal Kwiatkowski 9: il polacco è la nuova maglia rossa della Vuelta e per il secondo giorno consecutivo deve accontentarsi del secondo posto di tappa. La condizione è ottima ed oggi viene battuto solamente da un Valverde quasi imbattibile su questi arrivi.

Laurens de Plus 8: il belga ci prova poco prima dell’ultimo chilometro e va vicino a sorprendere il gruppo; purtroppo per lui però a 500 metri dal traguardo scatta Valverde e deve accontentarsi del comunque ottimo terzo posto di tappa.

Buchmann, Uran, Quintana e Pinot 7: occupano le ultime 4 posizioni della top ten mostrando una buona condizione su un arrivo non semplice. Quando le salite saranno più lunghe li vedremo lottare per la vittoria di tappa.

Michael Woods 6: il canadese giunge al traguardo con i migliori, ma da un corridore con le sue caratteristiche ci aspettava che potesse lottare anche per il podio di tappa. Avrà tante occasioni nei prossimi giorni per rifarsi.

Richie Porte 5.5: il corridore della BMC deve subito dire addio alle sue ambizioni di vittoria staccandosi appena aumenta il ritmo nel gruppo principale. Tornato a correre solo ora dopo l’incidente a Roubaix, userà il resto della Vuelta per trovare la condizione in vista del mondiale di Innsbruck.

Peter Sagan 5.5: il campione del mondo deve rinunciare alla lotta per la tappa quasi subito mostrando una condizione ancora mediocre dopo la caduta del Tour de France.

Rohan Dennis 5: la prima maglia rossa deve subito abdicare staccandosi a circa 16 km dal traguardo, pagando un percorso molto mosso. Vista la condizione mostrata ieri ci si aspettava che l’australiano potesse tenere il ritmo del gruppo un po’ di più.

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