Ciclismo

Ciclismo, Mondiali Innsbruck 2018: le pagelle

Domenico Pozzovivo - Foto Agga's CC BY-SA 2.0

Il Day After della nazionale di Cassani è piuttosto amaro: Moscon ha solo annusato il sogno medaglia, Pozzovivo è stato il grande assente e Nibali non era ancora all’altezza  per una prova così tosta ma i suoi Azzurri sono stati davvero superbi in uno dei Mondiali più duri degli ultimi 25 anni. Sorride e festeggia invece la Spagna con Valverde che dopo sei podi iridati conquista finalmente, a 38 anni, la sua prima maglia arcobaleno.

Pagelle Italia

Pellizotti 6
Il Delfino di Bibione alla sua ultima corsa in carriera è stato il solito leader silenzioso, quello che protegge i compagni e li guida nella lettura della corsa. Preciso.

Cataldo 6
Insieme al “Pellizza” è stato l’uomo squadra, nei primi giri della salita di Igls era sempre davanti a controllare la situazione.

Caruso – Brambilla 6.5
Sono i primi degli Azzurri ad attaccare e a entrare in tutti i tentativi di fuga. Cassani aveva annunciato che i suoi ragazzi si sarebbero inseriti in tutti i tentativi d’attacco e i portacolori di Bmc e Trek non ne hanno mancato uno. Attivi.

De Marchi 7
Il Rosso di Buja è l’uomo in più che ogni squadra vorrebbe avere. Sempre avanti, sempre attivo, sempre presente. Bravo ad attaccare e bravo ad inserirsi nei tentativi di fuga. Una prova superlativa, instancabile.

Nibali SV
Non è giusto valutare lo Squalo dello Stretto per la prestazione di ieri. Non merita di essere giudicato negativamente dato che sappiamo tutti cos’è successo al Tour e sappiamo tutti in quali condizioni è arrivato al Mondiale. Ha dato il 100 % e ha resistito il più a lungo possibile ma non era pronto a sostenere una corsa così massacrante da capitano, ha avuto comunque l’umiltà di non incentrare la squadra solo su di sé. Ha fatto comunque bene Cassani a schierarlo al via perché un corridore come Vincenzo è in grado di fare faville anche con una forma non al top, si sperava ci facesse sognare di più ma era giusto non pretendere nulla da lui, purtroppo è andata così.

Moscon 8
Ha sfruttato la squalifica per allenarsi in altura con esercizi specifici ma senza la Vuelta per preparare il Mondiale e con un ritmo gara ridotto ha fatto una gara eccezionale. Ha pagato gli ultimi metri di muro dove è andato completamente fuori giri. La medaglia era a un passo, peccato. Il migliore degli italiani.

Pozzovivo 5
Il lucano è l’unico degli Azzurri insufficienti. Si diceva che sul muro volava e che non fosse andato mai forte come quest’anno, al Mondiale però non lo ha dimostrato minimamente. Sulle pendenze finali avrebbe potuto mostrare le sue ottime doti da scalatore ma se prendi il punto focale della corsa tra le ultime posizioni del gruppo poi recuperare diventa impossibile. Rimandato.

Cassani 6
Sapeva che dovevamo attaccare, che avremmo dovuto essere nel vivo della corsa fin da subito e i suoi ragazzi hanno svolto i ruoli alla perfezione combattendo con il coltello tra i denti. Peccato solo che non è andata via una fuga ben assortita a circa metà gara, sarebbe stata un’ottima opportunità per noi.

Pagelle protagonisti

Valverde 10
Il murciano è semplicemente perfetto. Sapeva che la prova iridata di Innsbruck era probabilmente il suo ultimo tentativo per vincere il Mondiale e di fatto non ha sbagliato nulla. Don Alejandro è rimasto nascosto tutta la corsa per venire poi fuori sul muro dove è rimasto solamente con Woods e Bardet. Nel finale ha preso la volata in testa, nella posizione peggiore ma è partito al momento esatto e nessuno è riuscito nemmeno ad affiancarlo. Trionfo totale tra l’urlo liberatorio e le lacrime di gioia.

Bardet 9
Tutti aspettavano Alaphilippe e invece i francesi si sono ritrovati a tifare per il talento dell’Ag2r che ha corso un Mondiale perfetto e ha conquistato un’ottima medaglia d’argento.

Woods 9
Dopo una stagione piuttosto deludente non ci si aspettava la presenza dell’atleta della Ef Drapac trai primi sulle arcigne pendenze del muro e invece è stata l’assoluta sorpresa del Mondiale. Una bellissima sorpresa che gli vale il bronzo.

Dumoulin 9
Non era tra i primissimi favoriti perché su quel muro non ci si poteva aspettare che resistesse e invece Tom è salito con il suo solito passo costante e potente. Scollina quinto, passa Moscon al doppio della velocità e rientra sui primi tre. Non riesce a sorprenderli e allo sprint è battuto. Deve accontentarsi della medaglia di legno ma su un finale non adatto alle sue caratteristiche è comunque stratosferico.

Alaphilippe 5
Era il grande favorito ma sul ritmo forsennato di Bardet è crollato. Grande sconfitto.

Roglic 6.5
Lo sloveno viene coinvolto in una caduta e il suo Mondiale sembra ormai finito, riesce incredibilmente a rientrare ma probabilmente nel chilometri conclusivi paga lo sforzo.

Colombia 4
Quando ti presenti al via con un terzetto composto da Quintana, Uran e Miguel Angel Lopez e il migliore (Nairo) arriva quindicesimo, la delusione è grande. Assenti ingiustificati.

Sagan 5.5
In tanti si aspettavano un Mondiale da protagonista dello slovacco ma era chiaro che su un percorso così impegnativo non avrebbe potuto far sognare i suoi tifosi. Passa il testimone a Don Alejandro.

Yates Simon 4
Inutile dire che dal vincitore della Vuelta ci si aspettava un Mondiale da grande protagonista, considerando poi che ha messo Geoghegan a tirare di certo non ci si può aspettare che si ritiri ancora prima che i giochi inizino.

 

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