Chiusa la pratica Giro delle Fiandre, parlano di ciclismo il presidente della Federciclismo, Renato di Rocco, delle potenzialità dell’intero movimento sulla bicicletta in ottica di Rio de Janeiro e dell’Olimpiade, nonché della classicissima belga, ed il Commissario Tecnico Dino Savoldi, delle potenzialità al femminile.
Renato Di Rocco: “Non sono deluso del Giro delle Fiandre, il mondo del ciclismo cambia perché è globalizzato. Sono contento che Sagan abbia ringraziato Gatto, perché evidentemente la professionalità italiana è molto rispettata a livello internazionale. Peccato per Trentin ed Oss e non solo, che sarebbero stati protagonisti al Giro delle Fiandre se non ci fosse stata la caduta del gruppo Bmc dove c’era anche Quinziato. Venti o trent’anni fa erano i migliori atleti al mondo a venire a correre in Italia ed oggi sono i nostri a prestare aiuto ai campioni più affermati. Il 2016 è l’anno dei Giochi Olimpici, dove andiamo con una squadra competitiva sia a livello maschile che a livello femminile, su strada, su pista, con la mountain bike o nella Bmx. Quando parlo della squadra su strada al maschile parlo di Nibali, Aru e Rosa, quelli che si fanno trovare pronti per una corsa difficile, dal punto di vista del percorso e per la grande concorrenza“.
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Dino Savoldi: “Ci siamo qualificati e parteciperemo all’Olimpiade, ma c’è il cronometro con il quale combattere per migliorarci ancora di più ed abbassare il tempo fatto al Mondiale di Londra, per ottenere un risultato ancora più dignitoso. Cominceremo a Rio con il quartetto azzurro al femminile, che si è qualificata in un contesto molto complicato. Ora le azzurre sono impegnate nell’attività su strada con i loro team, ma presto riprenderemo gli allenamenti mirati fino alla fine di giugno. A loro chiedo umiltà, sacrificio e superamento dei loro limiti, per realizzare il sogno olimpico. Il percorso è spettacolare ma molto difficile, passando per Copacabana, Ipanema, Barra, Reserva e Grumari. L’abbiamo già visionato lo scorso agosto, ma ci torneremo a metà maggio. Sarà necessaria la compattezza del gruppo ed una grande condizione individuale; e le avversarie stanno dimostrando che non c’è tempo da perdere. Dopo il percorso in linea ci sarà la crono di 30km, con una salita di poco più di 1km: noi possiamo schierare una sola atleta ed il percorso premierà più la condizione che l’attitudine alla crono“.