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Canoa, Coppa del Mondo Szeged 2020: ancora grande Italia, altre tre medaglie

Carlo Tacchini - Foto profilo FB ufficiale

L’Italia della canoa velocità conquista altre tre medaglie nella tappa di Coppa del Mondo di Szeged 2020. Dopo le quattro medaglie conquistate sabato, gli azzurri hanno collezionato altri tre metalli portando il bottino complessivo a sette. Carlo Tacchini ha vinto l’oro nel C1 500 metri, comandando la gara fin dall’inizio e chiudendo con il tempo si 1:50.70, precedendo il bulgaro Angel Kodinov (1:51.43) ed il ceco Filip Dvorak (1:51.93). L’altro azzurro in gara, Daniele Santini, si è invece fermato al quarto posto in 1:52.70. Tacchini è poi salito sul podio anche nella prova di fondo sui 5000 metri, dove è giunto terzo in 22:30.47 alle spalle dell’ungherese Adolf Balazs (22:01.68) e del russo Kirill Shamshurin (22:09.95).

La terza medaglia azzurra di giornata, questa volta di bronzo, porta il nome di Samuele Burgo e Luca Beccaro, che in 3:21.41 hanno chiuso la prova del K2 1000 metri dietro ai francesi Cyrille Carré e Étienne Hubert (3:20.29) e davanti agli spagnoli Francisco Cubelos e Inigo Pena (3:21.80). Podio sfiorato invece da Nicolae e Sergiu Craciun, rimasti fuori dal podio nel C2 1000 metri per soli 41 centesimi. La vittoria della gara è andata alla Russia (3:40.49), seconda l’Ungheria (3:41.08) e terza la Romania (3:41.60). Nel K4 500 l’Italia ha chiuso al sesto e nono posto, rispettivamente con le ammiraglie di Alessandro Gnecchi, Manfredi Rizza, Andrea Domenico Di Liberto e Mauro Crenna (1:23.29) e Giulio Bernocchi, Andrea Schera, Giacomo Cinti e Luca Boscolo Meneguolo (1:25.84).

Abbiamo fatto delle buone gare, siamo stati competitivi e abbiamo dimostrato che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta” spiega il direttore tecnico Oreste Perri, “Dobbiamo considerare questa coppa del mondo come una ripartenza per il prossimo anno, quando avremo le qualificazioni e le Olimpiadi. Uno step importante per questo progetto a medio termine, ma è anche un punto di partenza fondamentale per impostare il lavoro del prossimo quadriennio che ci porterà a Parigi 2024“. “Abbiamo una squadra giovane e qualitativa in grado di lavorare sui due obiettivi” ha aggiunto il dt azzurro, “i risultati e le prestazioni Szeged confermano il buon livello di tutta la squadra, in tutte le specialità. La canadese ha fatto la parte del leone ma anche nel kayak abbiamo dimostrato di essere in crescita, anche con le due ragazze. Torniamo con maggiore consapevolezza sulla bontà del nostro lavoro, di quello delle società e dei loro tecnici e sono certo che saremo sempre più competitivi“.

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