Viareggio Cup

Torneo di Viareggio 2018, i top e i flop della settantesima edizione

Inter Primavera - Torneo di Viareggio 2018

Il Torneo di Viareggio 2018 si tinge di nerazzurro. L’Inter batte la Fiorentina per 2-1 in finale allo Stadio Bresciani e conquista l’ottavo successo in questa competizione proprio nella settantesima edizione. La squadra di Vecchi non può non essere la squadra Primavera dell’anno e adesso non vuole fermarsi. Applausi comunque per la Fiorentina che ha sfoggiato un grande calcio e forse un’ingenuità che è costata cara contro l’esperienza dell’Inter. Parma e Fiorentina sono le squadre che possono dirsi soddisfatte del percorso. E a prendere applausi sono i portieri: Adorni, Pissardo e Ghidotti i migliori.

TOP

Stefano Vecchi 

La vittoria in Supercoppa Italiana, l’ottimo percorso in Youth League e infine una finale. La stagione dei nerazzurri, aspettando il risultato in campionato, è già da incorniciare. Resta il rimpianto di non aver visto la squadra al completo ma gli uomini scesi in campo hanno confermato quanto l’Inter di Stefano Vecchi sia una delle realtà giovanili migliori degli ultimi anni. I due gol in finale arrivavano dalla panchina: il tecnico non sbaglia le sostituzioni ed è il migliore di questa edizione.

Fiorentina 

Ormai il settore giovanile viola non è più una sorpresa. La quarta forza di Primavera 1 sfoggia individualità di ottimo livello. E dopo Bernardeschi e Chiesa, il terzo nome di lusso pronto per la prima squadra sembra essere quello di Gabriele Gori. Ed Emiliano Bigica si conferma tra i volti più interessanti del panorama di allenatori italiani.

Parma 

Male in campionato, exploit al Viareggio. Garni e compagni sono la vera sorpresa di questa edizione: un Parma capace di eliminare Milan e Venezia ai calci di rigore a conferma della competitività del campionato di Primavera 2. Una semifinale d’oro.

I portieri: Federico Adorni (Parma), Marco Pissardo (Inter), Simone Ghidotti (Fiorentina)

Un pararigori è sbocciato al Viareggio. Federico Adorni è stato l’eroe delle vittorie della sua squadra ai tiri dal dischetto contro Milan e Venezia. Anche nei 90′ ha sfoderato alcuni interventi da applausi. Il miglior portiere del torneo è stato invece Marco Pissardo, ordinato nell’ordinaria amministrazione e capace di infondere sicurezza nei compagni di squadra. Ha pagato l’errore in finale Simone Ghidotti, autore però di alcuni interventi assolutamente da applausi. Se Parma, Inter e Fiorentina hanno subito pochissimi gol, lo devono ai loro estremi difensori.

Sandro Kulenovic (Juventus)

Una delle poche note positive della Juventus. Un attaccante di stazza con un gran fiuto del gol e una buona tecnica di base che ha conquistato il titolo di capocannoniere a suon di reti: sei in questa edizione. Peccato per la semifinale ma nel primo tempo è stato uno dei pochi dei bianconeri a provarci.

Gabriele Gori (Fiorentina)

Forse il miglior giocatore visto in questa edizione. Tenacia, qualità, personalità e rapidità: questo attaccante ha tutto e lo ha dimostrato contro la Juventus. In più c’è la predisposizione ad effettuare la giocata giusta e mai banale al momento giusto a testimonianza di un’intelligenza che potrebbe portarlo lontano. Un po’ sottotono in finale ma il premio di Golden Boy è più che meritato.

FLOP

Milan

Si è fermato agli ottavi di finale il cammino dei rossoneri in questa competizione. Il punteggio pieno nel girone 8 aveva illuso Tsadjout e compagni sconfitti ai calci di rigore dal Parma.

Juventus

La semifinale non può bastare alla squadra che più di tutte ha onorato la competizione in passato. In particolar se l’accesso alla finale è stato precluso da una sconfitta per 4-1 contro la Fiorentina. Un risultato troppo pesante per la rosa bianconera. C’era la possibilità di conquistare la decima vittoria staccando così il Milan.

Partizan Belgrado

La più attesa delle formazioni straniere non è riuscita nemmeno a conquistare il pass per la fase ad eliminazione diretta. Una fucina di talenti ma gli osservatori italiani non devono essere rimasti particolarmente colpiti dalle individualità serbe. E il girone non era certo dei più proibitivi.

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