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Serie B, LAMICA: “Alcuni club e sanitari devono far fronte ad oggettive difficoltà per la ripresa”

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La Libera Associazione Medici Italiani del Calcio, secondo quanto riportato dall’Italpress, attraverso una lettera inviata alla Figc e al presidente della Serie B, Mauro Balata, ha elencato le cinque criticità da superare per consentire la ripresa del campionato: “La LAMICA ascoltato il parere dei medici della serie B che sottoscrivono questo documento, partendo dalla volonta’ comune di portare a termine il campionato come previsto dal Consiglio Federale, fa comunque presente oggettive difficolta’ a cui alcuni club ed i sanitari devono far fronte”.

Tale documento, oltre alla firma del presidente Enrico Castellacci, presenta anche le firme dei medici di Ascoli, Cittadella, Cosenza, Cremonese, Crotone, Frosinone, Juve Stabia, Livorno, Perugia, Venezia, Virtus Entella, mentre hanno partecipato alla call conference e sono firmatari del documento anche i medici dimissionari del Trapani e quelli licenziati della Salernitana.

La LAMICA, dunque, pone delle necessarie condizioni per poter dare il via alla ripresa del campionato di Serie B: “Benche’ la Federazione abbia messo a disposizione alcuni nominativi di laboratori a cui rivolgersi per effettuare tamponi e test sierologici, per molti sanitari ci sono seri problemi a poterli eseguire e per taluni (vedi Calabria) l’impossibilita’ in quanto la Regione stessa vieta di eseguire tamponi in laboratori privati. L’alto costo per i club per eseguire un cosi’ elevato numero di test molecolari e sierologici. Nel caso di un nuovo Covid19 e la necessita’ repentina di reperire un ritiro fiduciario di tutta la squadra cosi’ come previsto, la mancanza per molte societa’ di strutture logistiche atte a questo come centri sportivi con foresterie o strutture alberghiere adattate a ritiro blindato virusfree. Nel malaugurato caso di obbligata quarantena, la mancanza strutturale di medici che possano seguire per tutto il periodo full time la squadra, avendo la propria attivita’ lavorativa principale al di fuori dei club di appartenenza, che i medici si assumono tutte le responsabilita’ sanitarie che a loro competono, compreso il compito di dare indicazioni sulle linee guida ma certamente non quello di vigilare che queste siano rispettate. Per concludere pensiamo che in un contesto collaborativo, la Federazione possa prendere atto di queste riflessioni ed oggettive difficolta’ per molti club e molti medici insormontabili e cercare di trovare soluzioni compatibili che permettano concretamente per la serie B l’inizio di questo campionato”.

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