Serie A

Spal, Di Biagio: “Vagnati? Ci siamo sentiti, ma non avevo bisogno di spiegare nulla”

Luigi Di Biagio
Luigi Di Biagio - Foto Sportface

La Spal è matematicamente retrocessa in Serie B la scorsa settimana, ma vuole provare a chiudere il campionato in maniera dignitosa, a partire dalla gara di domani sera contro il Torino di Moreno Longo, che ancora non può dormire sonni tranquilli.
Il tecnico della Spal, Luigi Di Biagio, ha parlato della stagione disputata dai biancocelesti dal momento in cui è arrivato in panchina per sostituite Leonardo Semplici: “Sintetizzare quello che è successo non è facile. Io credevo fortemente nella salvezza poi ci sono state delle problematiche che ce l’hanno impedito. Potrei dire tanto e raccontare ciò che è successo dal primo di luglio a oggi, con le responsabilità che si devono prendere tutti. Io sarò sempre riconoscente a Colombarini e Mattioli, non ho nulla contro di loro. Quando devi rincorrere per vincere, snaturi il tuo modo di giocare. Quando sono arrivato qua ero consapevole dei problemi che c’erano. Non sapevo che poteva arrivare il Coronavirus e che se ne andavano diverse persone. Ma la colpa non è di Vagnati, se vogliamo tornare sulle parole che ho detto. Mai mi permetterei di dargli contro. Per me è stata una persona importante che mi ha portato qui e lo ringrazierò per tutta la vita per avermi dato la possibilità di fare un percorso con la SPAL”.

Di Biagio è consapevole che una vittoria non servirebbe a nulla, ma ai suoi ragazzi continua a chiedere il massimo impegno: “Ogni volta che andiamo in campo, vogliamo fortemente una vittoria che non arriva. Io continuo a lavorare come sempre fatto, cercando di raschiare dal barile quelle forze psicofisiche per cercare una vittoria che non servirebbe a niente, ma ci aiuterebbe a finire in un certo modo. Con Vagnati ci siamo sentiti, ma non avevo bisogno di spiegare niente. Lui ha capito cosa volevo dire, ma non posso accettare che in diverse occasioni le mie dichiarazioni siano state travisate. Mi dà fastidio leggere che cerco scuse per togliermi delle responsabilità. Non mi conoscono”.

Sono molti i fattori hanno condannato la Spal alla retrocessione e l’ex ct della Nazionale lo ha spiegato più volte ai suoi calciatori: “Quando analizziamo le partite insieme, rimangono meravigliati dagli errori individuali commessi. Abbiamo commesso troppe leggerezze. Non posso parlare perché i risultati parlano da soli. Di sicuro sceglierei di nuovo la SPAL, anche se mi sento in debito con la società, la città e i tifosi. Mi sento in difficoltà a camminare per strada, la gente mi saluta, la sento vicina, mi sostiene, nonostante io non abbia collezionato nessuna vittoria post-Coronavirus. Domani dobbiamo cercare una vittoria per dare un piccolissimo senso a questo finale di stagione. Mi aspetto un Torino che verrà a giocare per fare risultato a tutti i costi. Mi aspetto una prova positiva da parte nostra e un risultato positivo. Quando non arrivano i risultati, viene tutto molto difficile”.

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