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Solita Atalanta formato trasferta, corsa europea sempre viva. Lo Spezia rimanda la festa salvezza

Gian Piero Gasperini, Atalanta - Foto Antonio Fraioli

E’ la solita Atalanta formato trasferta e la zona Europa League torna più vicina. La Dea passa sul campo dello Spezia, non di certo senza soffrire, e aggancia la Roma a quota 59 punti, in attesa che i giallorossi giochino domani con la Fiorentina, che gli orobici staccano lasciando quota 56. E la Lazio è a 62 punti: si riaccende tutto per quelle tre posizioni per quattro squadre a giocarsela. Per gli aquilotti, invece, un’altra sconfitta in un momento davvero negativo, ma con la salvezza che resta a un passo: potrebbe bastare giusto un punto contro l’Udinese per evitare di ridursi all’ultimo col Napoli.

Una partita intensa, giocata sullo stesso piano da entrambe le squadre, quello della corsa e della frenesia. A sbloccarla è una perla di Muriel, che manda al bar due giocatori prima di piazzare la sfera lì dove Provedel, al quale è stata cancellata la squalifica per bestemmia, non può arrivare. E’ una punizione forse troppo severa questa per i ragazzi di Motta, che giocano una partita forse troppo difensiva, ma con buone ripartenze e un palo colpito da Bastoni, che uscirà poi per infortunio così come Hristov e Agudelo. Il pareggio, comunque, arriva nel primo tempo: disastro difensivo della Dea, Verde si invola in campo aperto e batte Musso in uscita.

Ma nella ripresa lo Spezia patisce tanto le folate offensive della Dea, che dalla panchina inserisce gente di gamba, su tutti Boga. A confezionare l’1-2, però, è una palla inattiva che porta Djimsiti a colpire sottomisura. E nel finale Pasalic la chiude in contropiede, andando a certificare tre punti utili per credere ancora nell’Europa League, a patto però di battere il Milan fra una settimana. Gli spezzini non sono salvi e non lo saranno al termine di questo turno: la flessione è evidente, ma basterà verosimilmente non perdere contro l’Udinese alla prossima giornata. E sarà salvezza, oltre che gran miracolo.

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