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Paolo Mazzoleni, ormai ex arbitro di Serie A, durante la presentazione della sua autobiografia “La mia regola 18”, ha raccontato la sua malattia: “Nel 2012 ho sconfitto il cancro. In Milan-Juve di Coppa Italia, l’8 febbraio 2012, ero a terra. Mia moglie Daiana mi prese per mano e mi convinse a continuare. Arbitrai Fiorentina-Udinese la domenica prima, il lunedì entrai all’Istituto dei Tumori di Milano per l’operazione e per il mercoledì rifiutai il cambio offertomi dal designatore Stefano Braschi. È stata una scelta di vita, allietata tre anni dopo dalla nascita di mio figlio Riccardo”. Infine il direttore di gara bergamasco svela qualcosa anche sul suo futuro: “Non so se farò il pensionato o la mia sezione Aia mi darà incarichi. Di sicuro non mi vedrete a commentare i rigori in tv, la categoria arbitri nel piccolo schermo è in overbooking. Ho 45 tatuaggi, ma mi voglio tatuare anche le 210 partite in Serie A”.
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