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Serie A, la top-11 dell’anno solare: la squadra del 2022

Olivier Giroud
Olivier Giroud - Foto LiveMedia/Luca Rossini

Vicario, Di Lorenzo, Smalling, Dimarco, Theo Hernandez, Barella, Lobotka, Milinkovic-Savic, Lautaro Martinez, Giroud, Leao. Non è un’accozzaglia di giocatori di Serie A, ma formano qualcosa di ben preciso: è la nostra formazione ideale per l’anno solare 2022 del campionato italiano, una top-11 che non mira a essere definitiva e inscalfibile, ma che tiene conto del rendimento, dei numeri, dell’impatto sulle loro squadre, delle valutazioni personali di chi scrive. E non solo: il dato principale tenuto in considerazione, e non può che essere così, è la capacità di proporsi ad alti livelli in modo costante e soprattutto con continuità sia nella seconda metà dello scorso campionato che in questa prima metà della nuova e anomala stagione.

Nomi “scontati”, altri che invece possono non essere condivisi. Tutto è opinabile, meno una cosa: per entrare in questa top-11, non si può aver fatto il compitino. Bisogna esserci stati mese dopo mese, aver giocato alla grande nella parte finale della scorsa annata e aver ripreso nel migliore dei modi anche tra agosto e novembre, prima della lunga pausa per lasciare spazio ai Mondiali. Quest’ultimi verranno presi in considerazione, ma solo fino a un certo punto. Per le prestazioni sì, non necessariamente per i risultati ottenuti.

E allora, ecco la nostra top-11 dei giocatori che sia nel girone di ritorno del 2021/2022 che nelle prime quindici giornate di andata del 2022/2023 hanno vissuto di luce propria, non di exploit improvvisi. Certezze per le loro squadre, tenendo conto soltanto della Serie A e non delle altre competizioni collaterali. Non potranno essere inclusi quei giocatori che sono andati via in estate abbandonando il calcio nostrano, o che sono invece tornati proprio nella sessione estiva e dunque fatto le loro apparizioni solo in questi ultimi mesi. Ne viene fuori una formazione di assoluto rispetto.

GUGLIELMO VICARIO – In porta non può che esserci lui: difende i pali dell’Empoli, ma vale una big per continuità di prestazioni, parate clamorose, praticamente zero errori. E’ già da nazionale, già nel pieno della maturità. Menzione speciale per Provedel, che si è meritato il salto alla Lazio, per la solita certezza Szczesny e per Maignan, che però ha saltato troppe partite per infortunio.

GIOVANNI DI LORENZO – Assist, qualche gol, tanta corsa e prestazioni sempre sopra la sufficienza. Il terzino destro dell’anno solare è il nuovo capitano del Napoli, e anche questa è una gran soddisfazione per il toscano in questo 2022 di continua crescita. La sensazione è che possa fare ancora meglio.

CHRIS SMALLING – La Roma non ha brillato, lui sì: dominante in difesa, pochi errori e tante chiusure. E’ lui ad avere il maggior numero di respinte nel 2022, e con tre gol di testa è dietro soltanto ad alcuni attaccanti. Baluardo vero, avrebbe meritato di andare al Mondiale.

FEDERICO DIMARCO – Lo adattiamo centrale, dove ha giocato (nella difesa a tre) nella prima metà di stagione, per poi diventare il titolare della fascia nerazzurra. E’ una delle più grandi conferme in casa Inter, piede educatissimo e capacità di lettura di gioco. Duttilità e qualità, che sia nei tre dietro o più avanzato.

THEO HERNANDEZ – Un treno a sinistra, un rendimento sempre sopra la media. Diventa un attaccante aggiunto e contribuisce sensibilmente alla conquista dello scudetto rossonero, nella seconda metà dell’anno forse un po’ troppo nervoso col Milan, ma a dicembre sfiora il Mondiale rubando il posto da titolare al fratello infortunato.

NICOLO’ BARELLA – Lui c’è sempre: centrocampista totale, capace di fare legna in mezzo al campo quanto serve, ma soprattutto di inserirsi e accompagnare le azioni offensive. E’ anche per questo che i numeri sono eccezionali: 56 occasioni create, nessuno meglio di lui. E poi, sette gol in Serie A nell’anno solare, con una decina di assist. Tanta roba.

STANISLAV LOBOTKA – Lui e altri dieci. E’ il nome per eccellenza della top-11 di questo 2022, giocatore sbocciato proprio a inizio 2022, dopo aver convinto Spalletti nella prima metà di stagione scorsa dovendo recuperare dall’infortunio, poi da agosto è definitivamente diventato un clamoroso regista di centrocampo, di quelli palla in banca, estro, concretezza. Fenomenale.

SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC – Un posto nella linea mediana del nostro 4-3-3 è sempre prenotato da lui, anche perché lo dicono i numeri: nove gol (più due in Europa League), dieci assist. Serve davvero aggiungere altro per il Re Mida della Lazio di Sarri?

LAUTARO MARTINEZ – In verità, non è certo un mostro di continuità, ma i picchi sono spaventosi e anche in questo caso a parlare sono i numeri, che sopperiscono ai lunghi digiuni disseminati qua e là in questo suo 2022 che è comunque (Mondiale a parte, in ogni caso vinto) quello della consacrazione ad alti livelli: 17 gol nell’anno solare.

OLIVIER GIROUD – Al contrario di chi lo precede in questo elenco, qui non parlano i numeri, ma il peso specifico dei suoi gol, che non sono certo pochi. “Si è girato Giroud” a inizio 2022, e così ha deciso lo scudetto del Milan, segnando anche a Reggio Emilia nel giorno della festa scudetto. E anche nella nuova stagione è tornato a timbrare il cartellino con buona continuità, attaccante di razza.

RAFAEL LEAO – Anche lui, non certo il più continuo di tutti, ma il più decisivo di sicuro sì. C’è un Milan con e senza Leao, semplicemente imprendibile sulla sinistra quando butta avanti la palla e si crea spazi e occasioni dal nulla. Gli manca forse qualche gol in più per diventare un crack del calcio mondiale, ma quanto fatto nel 2022 gli basta per entrare nella prestigiosa top-11.

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