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Serie A, la Juve vince e convince a Cagliari: 0-2 nel segno dell’attenzione (e di Kean)

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri - Foto Antonio Fraioli

Vince ancora la Juventus nel secondo anticipo della 30esima giornata di Serie A. I bianconeri hanno battuto stasera per 0-2 il Cagliari alla Sardegna Arena, superando con gol di Bonucci e Kean un test non semplice, e mettendo un ulteriore mattoncino sul muro dello Scudetto. Un successo meritato per Madama, che ha avuto la meglio sul suo avversario senza tanti fronzoli, tenendo sempre accesa la spia dell’attenzione in assenza di ben nove giocatori (più un decimo perso sulla strada, ci arriviamo). Nota amara nel finale, gli ululati razzisti nei confronti di alcuni calciatori ospiti.

È stata una bella serata per la Juve, nella prestazione oltre che nel risultato. Il 3-5-2 sulla carta rimaneggiato scelto da Allegri ha risposto bene su un campo difficile, lo ha fatto come collettivo ma anche con alcune individualità brillanti. Tutti aspettavano al varco Moise Kean, che nel primo tempo si è un po’ ridimensionato nello scontro con le difficoltà di una partita vera e l’obbligo di prendere decisioni non semplici in tempi ridotti. In questo contesto non semplice, il 2000 però si è adattato con discreta rapidità e si è comunque creato diverse buone occasioni, culminate nel gol del raddoppio, da vero rapace dell’area di rigore (con ultimo passaggio da applausi di Bentancur, subentrato bene). Chi l’intensità non l’ha sofferta per niente è invece Emre Can, sempre più perno della squadra con la sua fisicità, a tratti dominante. Il tedesco al momento è sicuramente un giocatore a cui la Vecchia Signora fa fatica a rinunciare, anche grazie alla sua duttilità, che gli ha permesso di trascorrere l’ultima mezz’ora da centrale dopo l’infortunio di Caçeres, anche lui bene.

GLI HIGHLIGHTS DI CAGLIARI-JUVENTUS 0-2

LE PAGELLE E IL TABELLINO

Un altro cui si fa fatica a rinunciare – lo dicono i numeri – è Leo Bonucci, stasera autore della propria terza rete (bella) in campionato su cross (bello) da corner di Bernardeschi, lui non lucido né brillante ma comunque sempre alla ricerca della giocata risolutiva. Gol a parte, il numero 19 della Juve è forse tornato al suo rendimento migliore nelle settimane recenti, dopo un inizio di campionato con qualche errore di troppo. Oggi poi l’ex Milan ha trovato in Miralem Pjanić un grande compagno nella fase d’impostazione: il bosniaco è stato probabilmente il migliore in campo nel giorno del suo 29esimo compleanno, dettando i tempi della manovra juventina con grande estro e personalità, col bonus di qualche dribbling seriamente ubriacante.

Dall’altro lato, il Cagliari torna a perdere con una prestazione anonima. Una battuta d’arresto sorprendente sul piano della personalità, per una squadra che era stata capace di mettere in difficoltà tutte le big alla Sardegna Arena. I rossoblù hanno fatto fatica ad imporre un ritmo superiore ai campioni d’Italia e sono così venuti fuori i limiti tecnici rispetto ad un avversario che, nonostante il turnover, resta comunque superiore sul piano della qualità. La manovra dei padroni di casa è stata stasera veloce ma prevedibile, con Pavoletti incapace di imporsi con costanza nei duelli aerei e Barella sottomesso dalla morsa di Emre Can e Matuidi. Magra consolazione la buona prova di Cragno, molto reattivo in alcune circostanze. Sarebbe servito un po’ di coraggio in più ai ragazzi di Maran, e magari una linea difensiva più solida per infondere più certezze agli altri reparti. Invece la Juve ha controllato il suo avversario senza problemi, e forse per i tifosi cagliaritani è questa la cosa peggiore.

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