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Vince 0-3 un grande Napoli in casa della Lazio, blindando il terzo posto e puntando dritto alla qualificazione diretta in Champions League, con la Roma ancora distante tre punti. Il gol di Callejon e la doppietta di Insigne annichiliscono i biancocelesti, orfani però di tre big: de Vrij, Biglia e Lulic. Gli uomini di Inzaghi, comunque, si tengono stretto il quarto posto con vista – sempre più – sull’Europa League.
LAZIO (3-4-2-1)
Strakosha 5.5
Inevitabilmente bersagliato dai tre tenori partenopei, non ha particolari colpe sul primo gol e sul terzo del Napoli. Potrebbe far molto meglio in occasione del raddoppio, l’uscita del portiere albanese è insicura e scomposta.
Bastos 5
Provvidenziale, a inizio gara, a salvare il tiro destinato in rete di Insigne. Poi però crolla di fronte all’armata napoletana, quando si addormenta soprattutto sulla seconda rete del Napoli e appare incerto nell’arginare le avanzate avversarie. (Dal 52′ Hoedt 6.5: entra all’inizio del secondo tempo al posto dell’angolano, toglie più volte le castagne dal fuoco, uno dei migliori a far la guardia).
Wallace 5
Sottotono rispetto le ultime prestazioni, molto più sbadato. Il vantaggio azzurro nasce da una respinta grossolana del brasiliano a regalare palla a Mertens, poi partecipa alla dormita generale della difesa biancoceleste sul raddoppio degli ospiti.
Radu 5
Sale in ritardo e fa tagliare colpevolmente lo spazio in area a Callejon, contribuendo così al primo gol del Napoli. Dopo il riposo in panchina nel derby, ci si sarebbe aspettata maggior freschezza e, soprattutto, esperienza dal difensore romeno.
Basta 5.5
Le folate di Insigne non sono facile da contenere, il terzino serbo – ancora una volta esterno nel centrocampo a cinque – cerca di arginarle come può. In avanti, però, non si fa praticamente mai vedere e non accompagna la manovra sulla fascia. (Dal 59′ Patric 6: entra in campo per dare maggiore freschezza all’out destro, ci mette carica e si butta in avanti, sfiorando addirittura il gol).
Parolo 5.5
Torna titolare dopo la squalifica in Coppa Italia, si piazza in cabina di regia visto il forfait di Biglia. Spesso ingabbiato dalla coppia centrale del Napoli in mediana, non dà ampio respiro alla manovra biancoceleste e sbaglia qualche appoggio di troppo.
Murgia 5
Chiamato dal primo minuto in una sfida così delicata, non dimostra la stessa sicurezza vista a San Siro con l’Inter nei quarti di Tim Cup. Lento e compassato, non riesce mai a prendere in mano il gioco e sbaglia alcuni passaggi elementari. Ma a un ragazzo del ’96 non si può chiedere più di tanto. (Dal 52′ Keita 6.5: è l’arma segreta di Inzaghi per dare la svolta la partita, le occasioni biancocelesti arrivano con il senegalese in campo. Sfiora subito il gol, ha il merito di essere l’unico a provarci).
Lukaku 6
La magistrale prestazione nel derby è difficilmente ripetibile, con Callejon sulla sua fascia di competenza non ha affatto vita facile. Va un po’ in difficoltà, meglio quando si spinge in avanti, offrendo anche pregevoli ripartenze. Peccato che il pallone giusto per riaprire la contesa gli capiti sul destro, non certo il suo piede.
Felipe Anderson 5
Sbaglia tutto il possibile, non gli riesce davvero nulla contro il Napoli. Si muove alle spalle di Immobile e forse non è il ruolo ideale per lasciar esprimere il brasiliano, però ha il demerito di non puntare e saltare mai l’uomo e non offre spunti interessanti per l’attaccante biancoceleste.
Milinkovic-Savic 6
Nella sconfitta resta comunque uno dei migliori. Carattere a centrocampo, dove filtra e spesso spegne la manovra partenopea. Colleziona svariati tiri nello specchio della porta e cerca anche la via del gol in due occasioni nel primo tempo. E’ propositivo e non molla mai.
Immobile 5.5
Non gli arrivano grandi palloni per poter essere decisivo, stavolta il gol proprio non lo trova. Fa a sportellate con la difesa partenopea, regala la solita gara di sacrificio per la squadra, anche se è meno brillante del solito anche perché uscito distrutto dalla gara contro la Roma.
All. Inzaghi 6
Con Marchetti, de Vrij, Biglia e Lulic in tribuna per infortunio fa quel che può contro un Napoli comunque superiore. Conferma quasi totalmente la formazione vista nel derby, con Radu in difesa e Murgia in mediana. Il 3-4-2-1, con Felipe Anderson e Milinkovic-Savic alle spalle di Immobile, contiene ma non argina il Napoli.
NAPOLI (4-3-3)
Reina 6
Poco impegnato nel primo tempo, è bravo a bloccare in due tempi una conclusione di Felipe Anderson. La Lazio non riesce a impensierire più di tanto la retroguardia partenopea, una serata di ordinaria amministrazione. Nella ripresa la pressione laziale lo costringe a sporcarsi i guanti, bravo a respingere su Keita in un paio di occasioni.
Hysaj 6
La difesa del Napoli, nella prima frazione, non rischia mai. L’entrata in campo di Keita, però, lo mette un po’ in apprensione costringendolo agli straordinari: soffre il senagalese, ma se la cava egregiamente.
Albiol 6
Attento e puntuale, lo spagnolo, insieme a Koulibaly, è una certezza nello scacchiere di Sarri. Imposta e difende in maniera arcigna, non tira mai indietro la gamba anche a costo di commettere qualche fallo di troppo.
Koulibaly 6.5
Ingaggia un duello tutto fisico con Immobile limitando l’attaccante laziale. Decisivo sul tiro di Milinkovic-Savic nel primo tempo quando devia in angolo a porta sguarnita.
Strinic 6
Dalla sua parte ha Felipe Anderson, le accelerazioni del brasiliano possono mettere in difficoltà chiunque, ma il croato fa buona guarda limitando le scorribande dell’esterno biancoceleste.
Allan 6.5
Solita grinta e dinamismo, il brasiliano è l’uomo ovunque di Sarri. Non solo corsa nel suo bagaglio tecnico, ma anche piedi buoni: l’assist per il gol di Insigne che mette in ghiaccio la contesa è tutto merito suo.
Jorginho 6
Tocca a lui prendere in mano la manovra della squadra partenopea, svolge il compito in maniera diligente: disegna le classiche geometrie volute da Sarri senza voler strafare.
Hamsik 6.5
I suoi movimenti tra le linee mettono in seria difficoltà la difesa laziale, lo sloveno lo sa e cerca di approfittarne andando al tiro in un paio di occasioni: trova sempre Strakosha a dirgli di no, dopo i due gol in tre giorni alla Juventus non riesce a ripetersi, ma fornisce l’assist per il vantaggio di Callejon. (Dal 79′ Rog s.v.)
Callejon 7
Il gol è tutto merito suo, il movimento con cui inganna la retroguardia biancoceleste è il suo marchio di fabbrica. Una costante spina nel fianco per la squadra di Inzaghi, il più pericoloso degli avanti azzurri. (Dal 73′ Zielinski 6: entra a risultato già acquisito, soprattutto per gestire il possesso)
Mertens 6.5
Non riesce a trovare il gol nonostante un paio di occasioni favorevoli: soprattutto nella ripresa, con la Lazio che prova a riaprire la partita, avrebbe la palla giusta, ma si fa fermare da Hoedt. Nonostante questo è sempre nel vivo della manovra offensiva tenendo in costante apprensione la difesa biancoceleste. (Dal 82′ Milik s.v.)
Insigne 7.5
E’ il regista avanzato del Napoli, tutte le azioni offensive partono dai suoi piedi. Svaria su tutto il fronte d’attacco; ha sui piedi l’occasione per chiudere il match già nella prima frazione, ma la sbaglia. Implacabile, invece, nella ripresa quando la sua doppietta chiude la contesa. Decisivo anche in difesa, il miracoloso salvataggio su Patric porta la sua firma.
All. Sarri 6.5
Non poteva sbagliare soprattutto dopo la vittoria della Roma: non lo fa chiudendo, di fatto, la lotta per la Champions e blindando il terzo posto.