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Serie A 2020/2021, i top e i flop del girone di andata: da Ibra e CR7 al Parma americano

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo - Foto Fraioli

Finisce il girone di andata del campionato, è tempo di top e flop. Abbiamo scelto tre note liete e tre negative di questa prima metà della Serie A 2020/2021, consci che il ritorno è pronto a smentirci su tutto (o quasi). E’ infatti una stagione incerta, caratterizzata dal drammatico coronavirus, ma il calcio è riuscito a tenerci compagnia ed è il momento per qualche bilancio.

TOP

Ibra, Ronaldo & co. Non chiamateli vecchi. Nel girone di andata sono ancora loro i veri protagonisti di una Serie A che, se da una parte sta lanciando sempre più giovani di valore, dall’altra si affida ai soliti campioni. Gol a grappoli, doppiette e reti dal grande peso specifico, poi per Ibrahimovic un lungo infortunio, per CR7 qualche passaggio a vuoto.

Lo Spezia di Italiano. La debuttante assoluta sempre una veterana e il suo allenatore uno con esperienza da vendere in Serie A. E invece, lo Spezia si è affacciato per la prima volta al massimo campionato, così come l’ex centrocampista ora tecnico di idee chiare e affascinanti. I liguri sono ben sopra rispetto alle ambizioni di inizio stagione, anche per la salvezza servirà ancora ripetere quanto visto nel girone di andata.

Josip Ilicic. E’ da diversi anni stabilmente nei top del campionato, tra giocate sopraffine, gol e numeri da circo. Lo sloveno, però, quest’anno ha dovuto combattere contro un avversario in più in estate e durante il primo mese di questo girone di andata: e JoJo ha sconfitto la depressione, tornando a giocare. Soltanto questo basterebbe, ma se poi sfodera prestazioni come quellq del Meazza…

FLOP

Giampaolo e Maran, di nuovo. A distanza di un anno, dobbiamo commentare l’esonero di due dei tecnici più considerati negli ultimi anni per quel che hanno fatto di buono alla guida, rispettivamente di Empoli e Sampdoria uno, Catania e Chievo l’altro. L’abruzzese, però, ancora una volta non ingrana bene e la sua idea di calcio cozza con una squadra costruita con tutt’altro tipo di impostazione. Alla diciottesima giornata, così, Cairo è stato costretto a mandar via il Maestro, per tornare a un più rassicurante e pratico calcio alla Nicola. Per Giampaolo, una sconfitta anche a livello personale dopo le disavventure al Milan. Il rossoblu non porta bene, invece, al tecnico trentino, che dopo l’esonero di Cagliari lo scorso anno, parte con una vittoria e poi non riesce più a portarne a casa alcuna con il Genoa, che gli dà il benservito e richiama l’usato sicuro Ballardini. Maran ci ha abituato a ben altro, ma il Grifone di quest’anno era troppo dimesso per essere vero.

Il Parma degli americani. Il giocattolo è stato distrutto, ma per fortuna forse c’è tempo per rimediare. Krause ha voluto puntare su Liverani e su una serie di giocatori dai nomi esotici e con pochissima esperienza in Serie A, si può dire sia stato un errore, visto che a gennaio, per evitare la retrocessione, si sta mettendo mano al portafoglio: uomini di spessore sul mercato e il ritorno del tecnico del doppio salto fino alla A Roberto D’Aversa. Sarà troppo tardi?

Il protocollo Figc. Purtroppo a finire tra i flop c’è anche il protocollo che ha permesso la ripartenza della Serie A. La sentenza del Collegio di Garanzia è una macchia quasi indelebile, che certifica come – tecnicamente – questo campionato potrebbe serenamente non concludersi mai in caso di altri casi Napoli. E che il calcio non ha – come è giusto che sia – alcuna precedenza o autonomia nei confronti di politica e salute.

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