Serie A

Serie A 2018/19, Scudetto Juventus: il pagellone

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo - Foto Antonio Fraioli

È stata una stagione di dominio per la Juventus in Serie A, l’ennesima. Ovviamente i grandi protagonisti dell’ottavo titolo consecutivo bianconero sono stati ancora una volta i calciatori, guidati dalla saggezza di mister Max Allegri. Tiriamo un po’ le somme su com’è andata nel complesso l’annata della Vecchia Signora, con un voto finale su tutti i neo-campioni d’Italia.

I GOL PIU’ BELLI

LE PARTITE CHIAVE

IL COMMENTO

Szczesny 9

L’ultimo errore degno di nota l’ha commesso a Parma, a settembre. È ormai un portiere di evidente caratura internazionale: lo score di 14 gol subiti in 23 presenze parla per lui. Persino para-rigori a San Siro, è anche migliorato nel gioco coi piedi.

Perin 7

Un primo anno un po’ interlocutorio. Gioca poco e senza grossi errori, ma ogni tanto dà la sensazione di essere un po’ piccolo in una porta grande. Di sicuro ci vuole di più per togliere il posto a Szczesny.

Pinsoglio s.v.

Magari lo vedremo di più in campo ora, a Scudetto acquisito…

Cancelo 8

Inizia l’annata con l’incedere di un motoscafo sulle difese avversarie, ogni tanto lasciando qualche buco alle proprie spalle. Poi si calma, perdendo un po’ di spunti ma acquisendo una maturità che facevamo fatica a riconoscergli. Va benissimo così.

De Sciglio 7

Lui è quello: duttile e concentratissimo, ma modesto sul piano tecnico. Non sarà appariscente ma è affidabile e a Torino c’è una tradizione ben avviata di gregari di successo, rappresentata alla perfezione dall’ex milanista.

Bonucci 8.5

Perchè qualche errore comunque l’ha commesso. La minestra riscaldata ha funzionato, ma il 19 bianconero non è riuscito a toccare i picchi di continuità del 2017. In ogni caso utilissimo alla causa (e al palleggio), e comunque difensore di livello assoluto.

Chiellini 10

Pure lui un solo errore in tutta la stagione, a Napoli, ininfluente sul risultato finale. Dal punto di vista del rendimento è stata un’annata pazzesca del capitano juventino, simbolo perfetto di una società virtuosa con le sue prestazioni quasi sempre impeccabili. Unica vera costante degli otto Scudetti consecutiva.

Barzagli 8

Ci sarebbe anche lui fra le costanti, se non fosse che di recente è un po’ uscito dai radar. È sempre un cambio affidabile, per carità, ma gli infortuni ne hanno limitato l’impiego. Bravo a ritirarsi: il voto resta alto “alla carriera”, ma in campo talvolta ha dato la percezione di far parte del passato.

Rugani 7.5

Frettoloso il giudizio di chi lo ritiene inadatto, ma non è stato sempre impeccabile quando chiamato in causa (pur se nemmeno male come tanti lasciano intendere). Il punto è che viene chiamato in causa poco, e la prova dell’altra sera all’Amsterdam Arena è stato un ottimo segnale.

Cáceres 6.5

In sei mesi, fa in tempo a mettere qualche tampone qua e là e vincere uno Scudetto per cui non è stato sicuramente decisivo, ma è stato scelto. Dopo le iniziali titubanze, bene.

Alex Sandro 8

Bistrattato dal mondo Juventus di recente, in realtà la fase difensiva del brasiliano lo rende una certezza di questa squadra. Potrebbe fare di più palla al piede, sicuramente, ma è ormai diventato un giocatore lineare e continuo, a suo modo utilissimo per questo titolo.

Spinazzola 7

Gioca bene ma pochissimo, penalizzato dall’infortunio. L’anno prossimo un giudizio più completo.

Bentancur 8

Parte fortissimo, sulla scia di un grande Mondiale, per poi calare. Le altalene prestazionali a 21 anni sono normali: in ogni caso il suo talento sta iniziando a venire fuori. Bravo pure ad adattarsi in cabina di regia, all’occorrenza.

Khedira 7.5

Un professore ormai: il ritmo del tedesco è calato, ma restano le sue qualità nel leggere il gioco. È chiaro che soffra un po’ l’intensità, ma Allegri lo sa e quando lo impiega ottiene le risposte che vuole.

Pjanić 9

È il vero metronomo di una squadra che senza di lui va in evidente difficoltà. Gestisce il palleggio prendendosi sempre meno rischi, e quando uno con le sue qualità riesce a sparire nel sistema ne beneficiano tutti quanti. Anche sul piano difensivo è cresciuto ed ora è un intoccabile.

Emre Can 7.5

Inizialmente fa la mezzala, si fa male, torna da mediano e incontra delle difficoltà, assaggia la panchina e si rifà male, dà una prova (con l’Atlético) delle sue grandi qualità. L’iniezione di fiducia sembrava averlo fatto sbocciare, poi si fa male ancora. Giudizio sospeso pure per lui, ma i segnali sono da pollice in su.

Matuidi 8.5

Il solito ardore da guerriero germanico anima le sue battaglie, anche se ha qualche momento di appannamento. Oltre le difficoltà comunque non si può negare la sua importanza, che gli consente pure qualche controllo sbagliato di troppo. Vincente.

Dybala 8.5

La scelta è chiara: meno gol ma più qualità e propensione ad aiutare la manovra. Il Dybala operaio non sembra riscuotere grande successo nell’opinione pubblica, eppure non si può dire che stia facendo male. Anzi la Joya sembra essersi calato bene anche nelle vesti del leader nei momenti più difficili: se le prestazioni sono queste segnerà qualcun altro, quindi dov’è il problema?

Bernardeschi 8

Salito in cattedra. Il carrarese sarà anche stato altalenante, ma ha avuto momenti di dominio all’inizio dell’autunno e della primavera. Ora dovrà trovare più continuità e sarà definibile un top player a tutti gli effetti.

Cuadrado 7.5

Nella prima metà di stagione il colombiano sembrava essersi confermato uno scudiero di Allegri: l’infortunio rimediato al menisco a dicembre lo ha fermato fino alla gara dello Scudetto, per cui ha fatto in tempo a rientrare. Si aggrega alla lista degli sfortunati.

Mandžukić 8.5

Segna a tutte le big nel girone d’andata, in cui è nettamente fra i migliori per rendimento. Poi ha una flessione, si fa male, perde un po’ di brillantezza ma non la quantità che come al solito denota le sue prestazioni. Le critiche non lo renderanno mai meno utile, anche se forse qualche turno di riposo in più non gli avrebbe fatto male.

Kean 7.5

Che sorpresa! S’abbatte sulla stagione della Juve come un tornado, devastante sin da subito dopo mesi senza impiego. Altro che prestiti, il 2000 ha già mostrato di essere pronto per il livello richiesto da Madama: crescere ancora sarà difficile, ma il tempo è dalla sua parte.

Cristiano Ronaldo 9.5

E non 10 perché il suo voto definitivo è strettamente legato al percorso della Juve in Champions. In ogni caso, ha sfatato il mito che lo avrebbe voluto meno efficace contro le nostre difese rispolverando pure qualche numero al di fuori dell’area di rigore, quelle giocate che aveva trovato un po’ meno negli ultimi anni a Madrid. Non c’è che dire: ha rispettato attese che sicuramente non erano basse.

Douglas Costa 7

Fra i peggiori, pure lui condizionato dagli infortuni ma anche dalla follia dello sputo a Di Francesco. Ha attraversato un’annata un po’ particolare, ma in questo rush finale uno come lui troverà sicuramente la maniera di essere utile e riscattare l’aria di delusione che lo circonda.

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